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Le ciaccole, poi l’applauso...ecco i Misteri a Trapani

La folla, già numerosa martedì, è cresciuta nella giornata di ieri, coinvolta dal fascino della lunga Processione trapanese e accolta dal messaggio iniziale di monsignor Fragnelli

TRAPANI. L'attesa lunga un anno è stata colmata: alle 14 di ieri, venerdì santo, in piazza del Purgatorio il rumore delle ciaccole si è fermato, la folla si è zittita, ha trattenuto il fiato. Il portone della chiesa si è aperto ed è giunto il suono autorevole, all'unisono, delle ciaccole dei rappresentanti delle maestranze e poi finalmente, si è spiegato l'applauso liberatorio. La magia si è compiuta, siglata dal rullo dei tamburi dell'Unione Maestranze che ha dato il via ufficiale, alla Processione dei Misteri 2014. Quindi sono apparsi gli stendardi dell'Unione Maestranze e della Città, mentre dietro di loro, lentamente e regale, ha fatto capolino agli occhi degli astanti il primo dei Sacri Gruppi, l'Arresto, del ceto degli orefici e così il prodigio si è rinnovato. La folla, già numerosa martedì, è cresciuta nella giornata di ieri, coinvolta dal fascino della lunga Processione trapanese e accolta dalla preghiera inziale del Vescovo, Pietro Maria Fragnelli. "Accingendomi a partecipare per la prima volta alla processione dei Misteri di Trapani -ha affermato il Vescovo- mi sento sollecitato a vivere quest'evento in comunione con i trapanesi: con i residenti, con quanti sono tornati per la Pasqua e con chi ha raggiunto il nostro territorio. Ho notato il fervore speciale nel volto dei piccoli, degli anziani e dei giovani e mi sento già in comunione con il "mistero del loro cuore". L'ascolto del cuore mi conduce ancor più nel mistero dell'uomo e mi chiedo, quale contributo possa dare la nostra terra a questa riflessione pregna di dolore e di amore che i "misteri" di Trapani significano." I volti dei presenti manifestano stupore e commozione, curiosità e trasporto emotivo. Ma è la Passione di Cristo, la via maestra sentimentale di questa processione. E il registro nel quale si coniugano le componenti emozionali più forti, appartiene ai visi dei portatori di caravaggesca memoria, alle donne in corteo, ai bambini stupiti, nei quali leggere la vita di ogni giorno fatta di fatica e speranza, di doloree gioia. Mentre il leitmotiv intonato dalla bande, quest'anno più ricche di componenti, è quello delle marce funebri di autori famosi o locali: "Povero fiore" o "Una lacrima sulla tomba di mia madre, di Amedeo Vella e fra le melodie note, quella tratta dall'opera 35 di Chopin. C'è anche chi spiega di apprezzare la Processione all'alba, nel silenzio interrotto solo dal rumore del mare e delle ciaccole, nei pressi di Torre di Ligny. Dalle 14, quindi, i venti gruppi, hanno intrapreso il cammino fra la gente, nelle stradine del centro storico e attraverso piazza Vittorio si sono avviati in via Fardella, percorsa sino all'incrocio con via dei Mille, dove si è svolta la sosta notturna nei pressi della chiesa Cuore di Gesù. Alle due circa, il corteo è ripartito per rientrare in centro storico, sciolto dalle bande, alle quali è regola che si riunisca al mattino, dopo il suggestivo passaggio nell'antico cuore marinaro della città,in piazza Generale Scio, dove avviene l'adunata che conduce al ritorno, al percorso più intenso, che ricorda l'arrivo e quindi la fine dell'attuale edizione della Processione dei Misteri. Quanto più i Gruppi si avvicinano alla Chiesa, la mestizia è palpabile. Inizia il rientro, lacrime e rammarico, addolcite dai petali di rosa, che piovono dai balconi delle case sovrastanti la piazza del Purgatorio. E poi lo strazio finale, per la Madre Addolorata, che fissa gli occhi di chi la guarda e infine saluta il suo popolo. Duro, suona il portone che si chiude, ma sancisce che un nuovo anno di speranza, riparte, proprio da lì, perché presto arriva la Resurrezione.

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