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MODi: «Ridurre la tassazione ai cittadini di Alcamo»

ALCAMO. Non c'è soltanto la questione relativa ai premi produttività destinati a dipendenti e dirigenti comunali, a rinfocolare il dibattito in tema di economia del Comune di Alcamo. Questione che è diventata, in questi giorni, oggetto di un'interrogazione firmata dal consigliere comunale Antonio Nicolosi. C'è anche una serie di situazioni su cui l'associazione MODi, infatti, ieri è tornata a pigiare con forza il tasto. MODi chiede di diminuire la tassazione nei confronti dei cittadini e chiede "un atto di giustizia fiscale per chi è stato gravato da imposizioni straordinarie e non sopportabili in questo momento di crisi, mentre contemporaneamente - scrive l'associazione - la politica, ad eccezione di piccoli e limitati segnali recenti provenienti da una sua parte, continua allegramente ed immoralmente ad autofinanziarsi con i soldi dei contribuenti". L'associazione alcamese invita quindi "l'amministrazione e il consiglio comunale, a cui di recente è stata restituita dal Governo centrale la somma pari a circa 1 milione 200 mila euro a seguito della sentenza della Corte costituzionale sullo sforamento del patto di stabilità, a compiere un doveroso atto di giustizia abbassando le aliquote sulla tassa sugli immobili (ex IMU) per il 2014 per un importo pari a quello ricavato negli anni scorsi con i ritocchi al rialzo delle stesse (che l'amministrazione ha operato proprio per compensare gli effetti sul bilancio comunale della famosa sanzione ricevuta per lo sforamento del patto di stabilità). Questa somma che ora il Comune si trova nel suo bilancio - prosegue MODi - è frutto di un grave esborso richiesto ai cittadini e alle imprese proprietari di immobili ed è assolutamente doveroso in sé che essa venga ridestinata a loro favore, nella misura in cui ciascuno vi ha contribuito, e non utilizzata invece per altri capitoli di spesa". Inoltre, MODi ritiene "che non sia eticamente sopportabile che l'amministrazione rimpingui con i soldi dei già tartassati cittadini le casse comunali mentre queste vengono sistematicamente svuotate dagli altissimi costi della politica (il Consiglio comunale ci è costato nel 2013 ben 537.030,01 euro) da una enorme spesa per il ridondante numero di impiegati, da discutibili premi di produzione del personale e dei dirigenti, da evitabili spese fuori bilancio per cause intentate dai privati contro il Comune per danni subiti dalla cattiva manutenzione delle strade comunali eccetera o da mancati introiti per il Comune, come quello dovuto all'incapacità di saper valorizzare come dovuto i prodotti della raccolta differenziata".
La nuova giunta Bonventre riferisce, intanto, di avere "incontrato i dirigenti e le posizioni organizzative apicali del Comune. L'incontro è stato indetto su input dell'assessore all'Economia, Antonino Mannno, e del dirigente dei Servizi finanziari, Sebastiano Luppino, al fine di prospettare a tutti gli assessori e loro dirigenti la necessità di procedere alla rivisitazione e razionalizzazione della spesa, con particolare riferimento alla riorganizzazione del personale e alla centralizzazione degli acquisti per una maggiore efficienza, efficacia ed economicità, e pervenire a una significativa riduzione delle spese correnti e all'aumento delle entrate non tributarie".

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