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Il porto canale di Mazara al limite della navigabilità

MAZARA. Il pescaggio del fiume Màzaro, che costituisce il porto canale, forse non raggiunge il metro. La melma accumulata in anni di transito dei motopesca e gli scarichi fognari della città finiti nel porto - canale, hanno creato una sorte di "palude" sott'acqua dove i natanti restano bloccati. Qualcuno sostiene che anche l'inquinamento, e non solo del fiume, è ormai palese. Il sindaco, invece, assicura che il fiume non è inquinato come si crede ed i fanghi che saranno portati a riva con il dragaggio, potranno essere depositati nella colmata B dove atterra la sopraelevata, ormai pronta per l'inaugurazione. Il CNR - IAMC di Mazara ha terminato lo scorso 30 giugno le operazioni di indagini geofisiche a mezzo rilievi, carotaggi ed analisi per la caratterizzazione ambientale del porto - canale e del sito di colmata del materiale di risulta dal dragaggio. L'istituto di ricerca di Capo Granitola è già passato alla seconda fase che prevede l'analisi dei fanghi e quindi potere stabilire se sono inquinanti. Anche i lavori di questa seconda fase, diretti come nella prima fase dall'ingegnere Giorgio Tranchida del Cnr, sono terminati e si è in attesa del risultato delle analisi. Se queste saranno positive, nel senso che i materiali dei fondali, come dice il sindaco, non sono inquinanti, potrebbe essere avviata la gara di appalto per il dragaggio. Alcuni mesi fa l'ingegnere Pietro Viviano, dirigente dell'ufficio opere marittime Sicilia - Calabria, aveva informato l'amministrazione comunale dell'esito positivo per l'avvio dell'iter del primo stralcio di interventi di riqualificazione e dragaggio del fiume per un importo di 2 milioni e 100 mila euro. Se l'Iamc - Cnr sta, quindi, al piano di elaborazione dei dati, gli uffici del Provveditorato stanno procedendo alla predisposizione del bando di gara pe l'affidamento dei lavori che dovrebbero fare ritornare il fiume ( quindi il porto) navigabile. Il sindaco Nicola Cristaldi, terminato il dragaggio, intende sistemare la nautica sportiva nel lato di banchina del porto canale che collega la statua di San Vito al primo ponte. L'attuale pessima navigabilità del porto - canale, è stata oggetto di continue proteste da parte degli armatori e dei marittimi. Quasi quotidianamente accade che qualche peschereccio resti bloccato nella melma, i fondali non esistono quasi più. Il pescaggio ormai è al limite, circa un metro, ma in alcuni punti anche meno. Pertanto se il peschereccio si ferma in mezzo al porto occorre che venga trainato da un rimorchio con altri costi di esercizio. Per questi motivi c'è grande attesa tra gli operatori della pesca per il dragaggio che farebbe ritornare a vivere l'antico fiume.

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