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Fognature, lavori sospesi anche sulla rete lidi di Marsala

MARSALA. C'è il rischio che il sistema fognario urbano e periferico rischi di rimanere al palo nonostante tutto l'impegno profuso dall'Amministrazione comunale e dai tecnici del settore "Grandi Opere", guidati dal dirigente, l'ingegnere Gianfranco D'Orazio, che hanno lavorato il più velocemente possibile per completare la rete fognante cittadina. Dopo lo stop imposto alla progettazione esecutiva della fognatura del centro urbano, aggiudicata allo studio "R.T.P. Galli" (capogruppo) di Sarmeola di Rubaco (Padova) con Cusumano Montalto, Giuseppe De Vita e Alessio Renda (mandanti), un altro stop è giunto improvviso. È quello che interessa il secondo progetto: la rete fognante dei lidi del versante sud, la cui gara è stata aggiudicata all'Ati costituita dalla Icis di Torino (capogruppo) con Uelle Teck, Giambra e Bornice (mandatari) con un ribasso del 25 per cento sul prezzo a base d'asta di 515.186,93 euro e al 20 per cento di riduzione dei tempi richiesti per la consegna del progetto in 48 giorni. Lo stop è venuto da un ricorso al Tar presentato dalla ditta "Hidro Einginering" di Donato Galbo di Alcamo, la stessa ditta che ha interposto appello all'aggiudicazione della gara per la rete fognante del centro urbano. Si ferma così l'iter per un tratto fondamentale della rete fognante della città, interessando proprio la zona dei lidi: il "Tiburon Beach", lo "Sbocco", il "Delfino", il Lido "Marina" e il Lido "Pakeka", ma soprattutto i tanti complessi residenziali estivi sorti nel versante sud e in particolare lungo la strada litoranea sud negli ultimi 20 anni. I primi reclamano le fognature per riappropriarsi della "Bandiera Blu d'Europa" (che Marsala non ha più da quattro anni nonostante il mare pulito e i servizi efficienti sulle spiagge), mentre i secondi reclamano le fognature per uscire dallo stato di precarietà e disagio in cui si trovano proprio per mancanza di rete fognante, costretti a servirsi delle "fosse Imof".
I due progetti, secondo quella che era la previsione, avrebbero dovuto essere consegnati entro il 28 febbraio, per procedere nel più breve tempo possibile all'appalto delle opere. Sui due ricorsi il Tar ha deciso di pronunciarsi il prossimo 13 maggio, ma in ogni caso i lavori in progetto sono destinati a subire ulteriori ritardi impedendo alla città di completare la sua rete fognante, vecchia per buona parte di oltre 50 anni, e per la quale c'è un finanziamento del CIPE, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, di 22 milioni di euro. Inoltre il finanziamento CIPE consentirà la realizzazione di ulteriori tratti di rete fognante, come quelli previsti nella zona del costruendo Tribunale, nella immediata periferia urbana, e nele aree che da sempre reclamano una condotta fognaria che le mettano al riparo dai possibili inquinamenti della falda idrica per dispersione ed assorbimento di liquami.

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