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Povertà nel Trapanese, fra i 35 e i 54 anni il «picco»

Si tratta di persone che non trovano un’occupazione adeguata alle esigenze proprie. La maggior parte delle persone che vengono ai Centri vivono per il 66% in nuclei familiari regolarmente sposati

TRAPANI. La situazione è drammatica. Ci sono sempre più poveri e sempre più persone si rivolgono alla Caritas diocesana. Il quadro è emerso dal Report Ospoweb, presentato ieri mattina presso l'aula magna del Seminario vescovile, alla presenza, tra gli altri, del Vescovo monsignor Domenico Mogavero, del direttore della Caritas don Giacinto Leone e Walter Nanni del Centro studi della Caritas italiana. La ricerca, tramite i centri di ascolto della Caritas messi in rete grazie al sistema nazionale "Ospoweb", è stata sviluppata in via sperimentale durante il 2013 e ha interessato le parrocchie di quattro foranie: Mazara del Vallo, Castelvetrano, Salemi e Pantelleria. Nella ricerca sono stati coinvolti anche figure professionali e artigianali dei vari territori. Nell'ambito della ricerca, durante il 2013, sono emersi dati molto significativi. Sono più donne (57,3%) che uomini (42,7%) quelli che si sono rivolti ai Centri. "Significativo - spiegano Mario Luppino e Marilena Campagna, operatori del progetto - è il picco di presenza nella fascia di 35 - 54 anni (50 % delle presenze). Si tratta di persone che non trovano un'occupazione adeguata alle esigenze proprie. La maggior parte delle persone che vengono ai Centri - dicono ancora i due operatori - vivono per il 66% in nuclei familiari regolarmente sposati (di cui il 60% con presenza di figli o altri familiari/parenti) ed il 6% in famiglie di fatto. Non trascurabile appare il dato di chi vive solo (16%)". Dall'analisi è anche emersa la tipologia di bisogni. Ancora Luppino e Campagna: "I tipi di bisogno che sono emersi con maggior forza nei Centri della nostra Diocesi nel 2013 riguardano l'impossibilità a far fronte a spese di prima necessità (59%) ed ancora problemi di occupazione e ricerca di un lavoro (20%) presentati maggiormente dalle donne. Per gli stranieri inoltre si aggiungono anche i bisogni riguardanti la loro situazione di immigrati (5%)". Le domande di aiuto formulate dalle persone accolte hanno riguardato per il 77,6% interventi di beni e servizi materiali. Sul totale di tali interventi il 90% è costituito da interventi di viveri e vestiario.

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