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Erice, riflettori sul fenomeno migratorio Ecco il progetto «Formare per integrare»

È stato presentato ieri a palazzo Sales. Il progetto ruota attorno all’erogazione di servizi per i cittadini stranieri con l’obiettivo di avviare nuove e più efficaci forme di cooperazione

ERICE. Si punta a nuovi e più efficienti servizi per gli immigrati, migliorando l’approccio del personale degli enti locali nei confronti degli stranieri. Con questo obiettivo è stato presentato ieri mattina, al Palazzo Sales di Erice, il progetto «Formare per Integrare». All’incontro hanno partecipato molti amministratori locali provenienti dagli enti della provincia di Trapani, oltre che l’assessore regionale alla formazione Nelli Scilabra ed il prefetto Leopoldo Falco. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Erice e da Confcooperaive Trapani con l’obiettivo di fornire ai dipendenti pubblici degli enti del comprensorio trapanese ed gli operatori sociali del terzo settore gli strumenti necessari per interfacciarsi al meglio con gli immigrati. E nell’aprire il convegno a Palazzo Sales il sindaco della Vetta Giacomo Tranchida ed il presidente di Confcooperative Giuseppe Scozzari hanno acceso i riflettori sul fenomeno migratorio, che per Il primo cittadino, “dovrà essere correttamente governato da parte delle istituzioni preposte”, chiamando in causa, tra le altre cose, anche gli aspetti legati allo «ius soli». Scozzari ha, invece, rimarcato la carenza di figure professionali adeguatamente formate ed ha, in tal senso, invitato l’assessore regionale Nelli Scilabra a trovare una soluzione per compensare questo vuoto. Il rappresentante del governo Crocetta, dal canto suo, ha dato ampia disponibilità al confronto, definendo il progetto «Formare per Integrare» un modello da riportare su scala regionale. Il prefetto Leopoldo Falco, riassumendo la situazione dei migranti in provincia di Trapani, ha parlato dell’importanza dell’accoglienza, rimarcando quanto fatto in questi anni dai cittadini trapanesi. Al contempo il prefetto Falco ha messo in guardia sugli interessi economici che la criminalità organizzata potrebbe avere rispetto al sistema dell’accoglienza degli immigrati. Il convegno si è concluso con l’intervento di Lucia Iuzzolini, funzionario del servizio centrale dello Sprar, che ha sottolineato il notevole aumento degli immigrati accolti, con circa 20 mila posti, e la volontà del Ministero di affidare al privato sociale il compito dell’accoglienza e di riconoscere i titoli di studio agli immigrati. I lavori sono stati moderati dal direttore della Caritas di Trapani Don Sergio Librizzi, che ha parlato, sulla scorta della sua ampia esperienza, delle attuali criticità che riguardano il fenomeno migratorio in Sicilia. Durante l’incontro di ieri, tra le altre cose, si è parlato anche delle difficoltà amministrative e burocratiche che gli operatori affrontano quotidianamente. Il progetto “Formare per integrare” mira proprio ad adeguare l’erogazione dei servizi per i cittadini stranieri alle esigenze una società ormai sempre più multietnica, avviando tra le diverse strutture presenti nel territorio e le amministrazioni locali, nuove e più efficaci forme di cooperazione.

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