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Carnevale, locali e circoli affollati a Castelvetrano per dare un calcio alla crisi economica

CASTELVETRANO. Si sono riempiti per il Carnevale le sale da ballo di Castelvetrano di giovani. Nella giornata del sabato anche il mitico Circolo delle Gioventù ,che una volta rappresentava il carnevale borghese della città, ha dato spazio a un migliaio di ragazzi vestiti in maschera. Sicuramente un tuffo nel passato per gli over sessanta che frequentavano il salotto «borghese», del Circolo delle Gioventù che ospitava uno dei più aristocratici carnevali della Provincia, dove per entrare ci volevano anche le classiche «raccomandazioni». Tempi che furono e che non ritornano più visto che da un ventennio il salone del Gioventù aveva chiuso i battenti, compreso anche il Cine Teatro Capitol. Ma questa volta ci hanno pensato i figli dei «nostalgici» del carnevale passato, a volere rispolverare la pareti del sodalizio organizzando tutto su rete un carnevale che è riuscito, perché i ragazzi hanno ritrovato la voglia di vestirsi in maschera di uscire fuori dagli stereotipi comuni,facendo diventare il carnevale ,come direbbe lo storico Francesco Saverio Calcara :«metafora dell’esistenza», momento in cui, attraverso la danza,il mimo la burla, il travestimento affiorano sentimenti, ansie, idealità vissute e sofferte. E allora i giovani castelvetranesi hanno voluto ritornare ai fasti dei vecchi carnevali usando internet ,facebook, dove gruppi di amici invitano gli altri in un passa parola frenetico che fa il giro del mondo con un unico denominatore come dicono gli organizzatori delle serate del Capitol Carmine Albero, Peppe Giamone e Bado Ciaccio:«sano divertimento condito alla fine cu lu pani cunzatu». Ritornando alle serate del Gioventù bisogna dare atto al suo presidente Vito Roma di avere avuto questa intuizione vincente, cioè quella di fare conoscere alle nuove generazioni questi magnifici saloni che Gianfilippo Bonanno e altri giovani P.R hanno fatto rivivere, questa volta senza la presenza immancabile «dei genitori come avveniva invece una volta».Il sindaco Felice Errante:«con una cifra irrisoria abbiamo mantenuto la tradizione del Carnevale che nel passato era molto amata grazie a Li Niputi di lu Nannu”. Clamoroso-continua il sindaco-,il successo del carnevale nei circoli o nei locali privati, a dimostrazione che, nonostante la crisi c’è sempre la voglia di aggregarsi e di cercare il sano divertimento che non deve mai mancare». Sarà stata la crisi ma sono tornati di moda “li festi ncasa”, garage nelle varie zone della città addobbati di stelle filanti, veri e propri improvvisati locali di ballo dove amici e parenti hanno avuto modo di divertirsi magari al suono di vecchie chitarre elettriche e batterie rispolverate per l’occasioni dagli “inguaribili” amanti delle orchestrine. Se qualcuno pensava che il ballo in maschera o il carnevale fosse morto a Castelvetrano, deve ricredersi e c’è chi giura che il prossimo anno sarà ancora più entusiasmante anche perché ci si può divertire anche con niente, come avveniva una volta basta solo un travestimento e la gioia di vivere.

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