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Custonaci, «non istituita l’unità di crisi» È scontro fra il sindaco e l’opposizione

CUSTONACI. È scontro a Custonaci tra i consiglieri dell’opposizione ed il sindaco Peppe Bica. La minoranza ha accusato il primo cittadino di non essersi occupato delle sorti del bacino marmifero, su di cui gravano i vincoli per le zone Sic e Zps, che, oltre ad impedire l’apertura di nuove cave, vanno a limitare l’attività estrattiva. Il problema tiene banco nella città dei marmi ormai da mesi e ruota attorno alla perimetrazione dei siti di interesse comunitario e delle zone di protezione speciale. L’attività dell’intero comparto, con i suoi oltre tre mila posti di lavoro, è a rischio, come evidenziato dagli esponenti del gruppo “Io voto Custonaci”. I consiglieri comunali Romina Bica, Cristina Maranzano, Anna Maria Pintacoda, Totò Torre ed Elena Angelo hanno criticato aspramente l’amministrazione Bica, accusandola di disinteressarsi del bacino marmifero. “A distanza di tre mesi dal grido d’allarme lanciato dallo stesso sindaco Bica, – si legge in una nota diffusa dal gruppo consiliare - si registra un nulla di fatto. La tanto sbandierata unità di crisi, finalizzata al monitoraggio e alla risoluzione delle problematiche, non è stata istituita. Ci risultata, inoltre, che nessun rappresentante del Comune abbia partecipato all’audizione all’Ars dello scorso 7 febbraio sulla riperimetrazione delle aree Sic e Zps. La conclusione è che l’attenzione per il futuro del settore lapideo è solo propaganda politica”. I consiglieri hanno presentato un’interrogazione per sapere se il sindaco Bica ha presentato delle osservazioni in merito all’aggiornamento dei Piani regionali. La minoranza ha anche chiesto notizie sull’istituzione dell’unità di crisi sul settore marmifero, annunciata dallo stesso primo cittadino nel corso del Consiglio comunale dello scorso 15 novembre. Sulla vicenda è intervenuto anche Alberto Santoro, ex presidente di Confindustria marmo e candidato a sindaco alle scorse elezioni amministrative. “Il Comune di Custonaci dovrebbe essere sempre in prima linea per la risoluzione delle problematiche attinenti il settore marmifero”, ha rimarcato Santoro, che si è scagliato contro l’amministrazione Bica, definendola non in grado “di garantire e difendere il suo settore economico principale ed i suoi tantissimi lavoratori” e sollecitando un maggiore impegno per “far fronte alle emergenze del comparto estrattivo”. Accuse prontamente rispedite al mittente dal sindaco Bica, che ha ribadito il massimo impegno della sua amministrazione. “Nei giorni scorsi – ha annunciato il primo cittadino - l’assessorato regionale Territorio e ambiente ha sbloccato l’iter burocratico per procedere alla valutazione di impatto ambientale. Il dirigente della sezione Via mi ha garantito che i piani verranno sbloccati. Stiamo poi valutando, assieme a dei legali, se ci sono i presupposti giuridici per opporci alla perimetrazione che ha vincolato il bacino marmifero. Nel 2011, l’amministrazione comunale di allora mandò delle osservazioni di cui la Regione non ha tenuto conto”. Sulla sua mancata partecipazione all’incontro tenuto all’Ars Bica ha puntualizzato: “Sono venuto a sapere in ritardo della riunione – ha fatto sapere il sindaco - che ho comunque ascoltato in streaming sul sito della Regione. Dalla seduta non è comunque emerso nulla di nuovo”.

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