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Volontari dell’associazione «Azione X», attivato un Centro di ascolto mobile a Trapani

TRAPANI. Operativo in città un «Centro di ascolto mobile» al servizio di chi risiede nei quartieri periferici e vive una condizione di disagio ed emarginazione. L’iniziativa è frutto di un progetto di promozione sociale elaborato dall’associazione di volontariato «Azione X». L’attuazione del programma d’intervento è resa possibile grazie alla collaborazione di Ce.S.Vo.P., Ser.T., associazione Antras, Ordine dei medici, Questura e Ussm di Trapani.
Motore di questo percorso, con lo specifico obiettivo di rivalutare e risanare l’individuo all’interno del suo stesso ambiente, è Rosaria Bonfiglio, docente di Scienze umane ed esperta in Scienze forensi e criminologiche. «Lavoriamo con piccoli gruppi, all’interno di micro realtà, per riuscire ad operare in fondo e risollevare dei contesti devastanti, senza darsi un limite di tempo (l’attività andrà avanti anche dopo la conclusione del progetto, ndr),senza mai perdere di vista la collaborazione con le istituzioni. Un’azione sinergica, infatti, può davvero contribuire a costruire cultura, lavoro e forme di vita sane, per il bene comune», spiega la Bonfiglio, da anni impegnata a Trapani, con passione ed in silenzio, in attività di volontariato sociale.
Ad incoraggiare la missione dell’associazione la risposta dei fruitori che, da subito, hanno accolto, con fiducia, l’azione coordinata di sostegno e di recupero. La disponibilità mostrata, sin dal primo approccio, conferma la volontà di percorrere modelli culturali di contrasto alla criminalità, rivolti al bene comune.
Con le assistenti sociali volontarie di «Azione X», Francesca Billeci e Anna Rita Rosselli, stanno operando Giovanni Cangemi (Odontoiatra) Elisa Butera (senologa) e Anna Maria Guastella (psichiatra del Ser.T). Nel proseguo del progetto saranno coinvolti altri medici.
«L’idea di dar vita a questo nuovo progetto, nasce dalle problematiche riscontrate, che spesso rappresentano la causa di condotte devianti assunte anche dai più giovani - spiega Rosaria Bonfiglio - prive di adeguati modelli comportamentali, di un sistema di regole». Ma a fornire un input all’idea progettuale, c’è anche «la carenza dei servizi - aggiunge la Bonfiglio - riscontrata dagli abitanti dei quartieri, che lamentano la non vicinanza ed il mancato intervento tempestivo da parte delle istituzioni, quest’ultime alle prese con la riduzione delle risorse economiche disponibili». Il ruolo dei medici, in questo contesto, ha anche, e soprattutto, l’obiettivo di lanciare dei messaggi educativi e di prevenzione sanitaria. Ed è in quest’ambito che si inserisce l’incontro con la senologa Elisa Butera, la pediatra Nicoletta Cappello e la biologa Rosaria Genovese, promosso per domani pomeriggio alle ore 17, presso il salone parrocchiale di SS Salvatore (quartiere Fontanelle Sud), per parlare di prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile.

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