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Lavoratore s’incatena e tenta di darsi fuoco, sfiorata la tragedia a Castelvetrano

CASTELVETRANO. Si incatena negli uffici della società Gruppo 6 GDO e si cosparge di benzina nel tentativo di darsi fuoco e solo l’intervento dei colleghi e successivamente del vice sindaco, Marco Campagna, evitano il peggio. Autore del grave gesto di disperazione, Francesco Santoro, 44 anni sposato e padre di due figli, autista del Gruppo 6 GDO dal 2002 e fermo per infortunio sul lavoro, da oltre 6 mesi. Si è sfiorata la tragedia ieri pomeriggio, durante la riunione organizzata per l’annunciata visita dell’europarlamentare, Sonia Alfano presso la sede dell’azienda. La disperazione dei dipendenti sta crescendo oltremodo. Da novembre scorso, i lavoratori non percepiscono lo stipendio e, ad oggi, non sanno neanche che fine farà la loro azienda. “Sono disperato- ha gridato ai presenti Francesco Santoro- non ho più i soldi per mandare a scuola i miei figli- Lunedi mi tagliano la corrente. Non doveva finire cosi, lo Stato ci sta abbandonando”. Sul posto sono intervenuti Polizia e Carabinieri. Evitato il peggio Francesco, non intendeva togliersi le catene. Molti colleghi vicini alla sua sedia con le catene, tra cui Giovanni Catalano, con gli occhi in lacrime, puntava il dito contro gli amministratori attuali. Sonia Alfano, appena arrivata, con la tensione a mille ha voluto parlare con Francesco Santoro, riuscendo a convincere il lavoratore a togliersi le catene. Anche i sindacati, presenti ieri pomeriggio all’incontro, cominciano ad avvertire la tensione che cresce tra i lavoratori, in ragione anche, delle tante promesse ad oggi non mantenute.” Si fa sempre più complicato il futuro per i dipendenti del gruppo 6 GDO- avverte Gaspare Giaramita della Cigil se non si attivano subito gli ammortizzatori sociali e si pagano le spettanze arretrate. Il gesto di Francesco faccia riflettere tutti”. Intanto, sul fronte romano, nessuna novità. Le trattative in corso sarebbero in una fase di stallo. I lavoratori temono anche per il futuro dell’azienda. Oltre alle buone intenzioni, attualmente, sul tavolo dei sindacati non vi è nulla di concreto per la cessione dell’azienda. La preoccupazione cresce ogni giorno di più. In funzione anche della richiesta di messa in liquidazione del gruppo giacente presso il Tribunale di Marsala.

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