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Scattano i controlli della Guardia costiera, sanzionate pescherie e società ittiche di Marsala

MARSALA. Controlli della Capitaneria di porto in tutta la filiera della pesca: scattano sanzioni per undicimila euro, per lo più si tratta di illeciti legati alla tracciabilità del prodotto ittico in vendita. Si tratta di verifiche effettuate dagli uomini dell’Ufficio circondariale marittimo-Guardia Costiera di Marsala diretto dal tenente di vascello Raffaele Giardina.
Dopo il “blitz” degli agenti che il mese scorso ha condotto alla scoperta di un allevamento abusivo di aragoste nella zona di Margitello, i controlli sulla filiera della pesca si sono rivolti anche nei confronti degli altri soggetti che, a vario titolo, svolgono attività nello stesso comparto. “In questo senso – spiega il comandante del Porto Raffaele Giardina – abbiamo posto particolare attenzione alla documentazione prevista per la tracciabilità dei prodotti ittici”. L’intento è quello di garantire la salubrità dei prodotti destinati al consumo umano verificandone sia la provenienza che lo stato di conservazione dallo sbarco in banchina fino al centro di stoccaggio, oppure al punto di vendita attraverso una attenta verifica circa l’esistenza ed il contenuto dei documenti di trasporto, fatture di acquisto, giornale di pesca e di tutte le dichiarazioni che devono presentarsi per legittimare la regolarità del trasferimento del pescato.
Da questo genere di accertamenti sono scaturiti alcuni verbali amministrativi per un totale di 11mila euro elevati nei confronti di società armatoriali, di unità da pesca, pescherie e centri all’ingrosso che sono stati sanzionati a termine di legge per le irregolarità riscontrate.
Nel dettaglio tre verbali hanno riguardato la tracciabilità del pescato pescheria, uno dei quali elevato in una pescheria che si trova in via Trapani, pari a mille e cinquecento euro ciascuno.
Qui è stata anche riscontrata la mancanza di note di vendita del prodotto acquistato. Una multa è stata elevata per irregolare tenuta del giornale di pesca di un peschereccio, pari ad oltre tremila euro; un’altra per mancanza di autorizzazione all’imbarco di un marittimo. Ossia un dipendente irregolare di nazionalità tunisina.
Il titolare del peschereccio dovrà pagare una sanzione di 344 euro. Infine un verbale è stato elevato per la mancata comunicazione dei dati previsti per le catture da registrare nel giornale di pesca elettronico cui è seguita la sanzione accessoria della decurtazione di tre punti per il titolare della licenza di pesca.
“Un dato che si è potuto rilevare dall’analisi dell’attività condotta dall’Ufficio Circondariale Marittimo – informano i militari – è che a fronte di oltre 50 controlli la percentuale dei soggetti sanzionati perché irregolari risulta essere molto bassa con ciò deducendo che la non trascurabile attività di prevenzione ha fatto ottenere buoni risultati in termini di miglioramento del rispetto della normativa di settore”.

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