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L’ex carcere di Mazara diventa un centro sociale - museo

MAZARA DEL VALLO. Da ex carcere a "civic center". L'ex convento dei padri francescani, fondato nel 1216 e che fu il secondo convento che i francescani fondarono in Sicilia, adibito in seguito ad istituto carcerario, da parecchi anni chiuso ed oggi praticamente abbandonato, sarà completamente ristrutturato. Si trova in via Vittorio Veneto, una delle strade principali del centro urbano.
Di esso restano solo da segnalare le colonne del porticato, capitelli con lunghe foglie stilizzate e le basi a forma di un fungo rovesciato. "Grazie ad una progettazione di altissima qualità ancora una volta la nostra amministrazione - afferma il sindaco Nicola Cristaldi - è riuscita ad ottenere finanziamenti che non intaccano le casse comunali e che ci consentono di continuare l'opera di risanamento di strutture di nostra proprietà da anni dimenticate. Aver ottenuto dalla regione un milione e mezzo di euro per la ristrutturazione della struttura, da destinare a "Civic Center" ottenendo il primo posto nella graduatoria regionale è motivo di orgoglio. Viene restituito alla città un eccezionale monumento del patrimonio architettonico in uno dei quartieri del centro storico più antico e caratteristico". Cristamdi ha affermato anche che il progetto di ristrutturazione dell'ex carcere mandamentale, nel complesso di San Francesco, è stato inserito al primo posto nella graduatoria dei finanziamenti stilati dalla Regione siciliana, nell'ambito del PO Fers. Il progetto esecutivo è stato elaborato dall'architetto. Gaspare Bianco della Soprintendenza di Trapani (Responsabile Unico del Procedimento è il geom. Salvatore Ferrara, dell'ufficio tecnico comunale). La realizzazione del Civic Center consentirà di disporre di un importante spazio all'interno del centro urbano che favorisca e metta in relazione la rete museale, i complessi monumentali e archeologici del centro storico e del porto canale, nell'ottica di uno sviluppo turistico, sociale e culturale con ricadute economiche molto importanti. Il progetto prevede, tra l'altro e in particolare: la demolizione delle superfetazioni quali il muro divisorio del cortile, il vano ingresso ed altri piccoli vani realizzati in epoca recente; la demolizione dei pavimenti e al rifacimento degli stessi in cotto di tipo artigianale; la rimozione e rifacimento degli infissi non recuperabili in legno; la revisione delle coperture con la sostituzione degli elementi ammalorati; la pavimentazione della corte interna e degli spazi esterni; il recupero del portone d'ingresso e delle grate e la creazione di un caffè letterario e di un piccolo posto di ristorazione con i relativi arredi. Ratificato il decreto di finanziamento sarà avviato l'iter d'appalto.

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