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Riforma Balduzzi, medici di base in allarme «È a rischio la diffusione degli ambulatori»

Scatta la protesta dello Snami: «Con quel decreto l’assistenza primaria, oggi capillare, verrà sostituita da tre grandi Case della Salute»

TRAPANI. A rischio la diffusione territoriale degli ambulatori dei medici di famiglia. Secondo il decreto Balduzzi i medici di medicina generale saranno impiegati, a turno, in grandi “case della salute”, ma scatta la protesta dello SNAMI: “in questo modo viene meno il fondamentale rapporto medico-paziente”. L’avvio, tra i medici, non solo marsalesi, ma dell’intero distretto sanitario, della campagna di sensibilizzazione dei propri assistiti è appena stato inaugurato all’interno della sede dell’associazione medico-chirurgica lilybetana dove la presidente Anna Caliò ha ospitato l’assemblea dello SNAMI, il sindacato dei medici, per chiarire la sorte dei professionisti, ma soprattutto dei pazienti, qualora questo decreto divenisse legge. «Secondo la riforma Balduzzi – ha spiegato Biagio Valenti, presidente provinciale – l’assistenza primaria sarà erogata secondo modalità operative monoprofessionali denominate aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e forme organizzative multiprofessionali denominate unità complesse di cure primarie (UCCP). In pratica a Marsala gli ambulatori dei medici di famiglia che ora si trovano dislocati in tutte le circa novanta contrade, garantendo un punto di assistenza anche a chi non può spostarsi in auto, verranno sostituiti da tre grandi Case della Salute, ognuna delle quali dovrà abbracciare circa trentamila pazienti e saranno dislocati: uno al centro, uno nella periferia nord e uno a sud. In ogni Casa della Salute ci saranno non meno di venti medici. Nella ratio di chi ha pensato questa riforma ci sarebbe, a suo dire, l’intenzione di creare punti di affluenza per decongestionare i pronto soccorsi, ma secondo noi dello SNAMI, che facciamo il mestiere di medici di famiglia, questa è una scelta disastrosa e i primi a farne le spese saranno i pazienti». Infatti, secondo i medici, così verrà meno il rapporto medico-paziente, che, a detta degli esperti, ha anche un importante valore terapeutico. A Marsala sono 70 i medici di famiglia e 20 quelli che prestano il proprio servizio presso guardie mediche. «Riteniamo inoltre – hanno aggiunto – che chi finora ha deciso di andare al pronto-soccorso continuerà a farlo, quantomeno perché così può effettuare esami in tempi rapidi e a costo zero”. Da qui la campagna di sensibilizzazione dal titolo: “Il medico di medicina generale non è sostituibile”. Senza contare che, se la riforma passa sono a rischio decine di posti di lavoro: quelli degli infermieri che finora hanno prestato servizio presso gli ambulatori dei medici di famiglia. Il passo successivo alla campagna informativa sarà una raccolta di firme per far sentire il dissenso di medici e pazienti e chiedere un referendum abrogativo.

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