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Megaservice di Trapani, cassa integrazione per 41

TRAPANI. Scatta la cassa integrazione straordinaria per 41 dei 66 lavoratori della Megaservice, la società multiservizi di proprietà della Provincia che è stata messa in liquidazione nel febbraio del 2013. Sono i dipendenti inquadrati con il contratto di edili per i quali il Ministero del Lavoro ha dato il via libera alla cassa integrazione per il periodo compreso dal primo luglio dell'anno scorso fino al 30 giugno prossimo. L’iter avviato prevede che il Ministero trasmetta la documentazione all'Inps di Trapani che dovrà fare le istruttorie singole, cioè per ciascuno dei lavoratori inseriti nell'elenco dei beneficiari della cassa integrazione straordinaria, in modo da arrivare alla liquidazione diretta delle spettanze. I tempi previsti sono relativamente brevi: da un mese a salire. I dipendenti della Megaservice, va ribadito, non percepiscono le retribuzioni da 13 mesi.
Resta in alto mare, intanto, la situazione degli altri 25 dipendenti della società con contratto di servizi e per i quali è stata chiesta la cassa integrazione in deroga. Il loro futuro rimane estremamente incerto perché, per questa forma di cassa integrazione, lo Stato ha stanziato 19 milioni di euro, mentre in Sicilia occorrerebbero circa 200 milioni di euro. In un documento, i lavoratori del Comparto edile della Megaservice esprimono «profonda e sentita solidarietà» nei confronti dei 25 de l Comparto Servizi, rimarcando come sia «ovvio» che alla divisione contrattuale non corrisponda in alcun modo una divisione tra i lavoratori, ma che, anzi, la situazione che si è determinata «rafforza gli intenti e gli obiettivi» di tutti.
Si registrerebbe, infine, a detta sempre dei lavoratori della Megaservice, una fase di «stagnazione» sul fronte dei decreti ingiuntivi dopo le positive novità che si erano registrate nei giorni scorsi con il superamento del blocco procedurale che si era verificato nell’Ufficio del Giudice del Lavoro. Mancherebbe ancora, infatti, l'esecutività che deve essere data dal Giudice delle esecuzioni perché i lavoratori possano pignorare le residue, anche queste a loro avviso incerte, disponibilità finanziarie della Provincia.

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