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Alcamo, crisi dell'edilizia: bocciata una mozione

ALCAMO. Ampio dibattito nel corso della più recente seduta del consiglio comunale di Alcamo, per quanto riguarda una mozione del gruppo Abc - Alcamo Bene Comune, "volta a rilanciare l'edilizia alcamese", come scrivono i firmatari Mauro Ruisi, Sebastiano Dara e Vito Lombardo. Mozione che è stata respinta avendo ottenuto soltanto 8 voti favorevoli su 17 presenti e 14 votanti, e 6 voti contrari (Longo, Calvaruso, Scibilia, Stabile, Vario e Trovato). Tre gli astenuti (Intravaia, Di Bona e Pipitone). Finalità dichiarata dai consiglieri di Abc è "rilanciare il settore dell'edilizia privata e del relativo indotto nel territorio di Alcamo, migliorare la "qualità estetica" della città, favorire gli interventi di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzione di abitazioni esistenti puntando dunque al recupero del patrimonio edilizio esistente con una maggiore salvaguardia delle poche aree inedificate rimaste". Quindi la proposta di "istituire uno sportello di "front-office" presso il settore di urbanistica e pianificazione con il quale velocizzare i tempi burocratici", di "prevedere la riduzione degli oneri di concessione per chi realizza interventi di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzione nei prossimi due anni" e "un ulteriore incentivo per chi installa impianti per l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili". Il consigliere capogruppo del Pd Giuseppe Stabile ha obiettato: "In questo periodo storico la mozione non può essere accettata non per quanto riguarda il merito, che condivido, ma per il fatto che non si può impegnare l'amministrazione a macchia di leopardo, mentre si è pensato di creare una regia unica in tutti i centri di costo, per questo motivo questo emendamento si inserisce nell'ambito di una programmazione complessiva che riguarda gli interventi che l'amministrazione, attraverso una piattaforma unica, deve poter fare. Oggi - ha concluso Stabile - è il momento di rivedere il trend della spesa pubblica e questa mozione non può essere trattata in attesa che si stabilisca una programmazione complessiva di tutti i centri di costi. Per questo motivo il Pd non è favorevole a questa mozione di indirizzo". Alessandro Calvaruso (gruppo misto) ha sostenuto: "Negli ultimi anni sia il consiglio, sia l'amministrazione, sia le associazioni di categoria sono stati tutti assenti perché non è pensabile che ancora oggi giacciono circa 80 - 90 progetti da esitare che potrebbero dare lavoro a circa 300 famiglie, e ancora oggi questo problema non viene risolto, anche se le idee sono ormai abbastanza chiare. Ritengo - ha proseguito Calvaruso - che per dare sviluppo all'edilizia occorre innanzi tutto sbloccare questi progetti, attuare la riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, attuare le zone B5 e le zone BR4". Salvatore Trovato (Ucd) ha invece ritenuto "più utile attuare un tavolo di lavoro così come suggerito dal consigliere Alessandro Longo. Qualche tempo fa - ha anche dichiarato Trovato - fu portata in Consiglio la proposta di modificare le sagome delle aree di contrada Sasi per consentire agli imprenditori di investire nel nostro territorio, ed alcuni gruppi, che ora dicono di lavorare per la città, hanno votato contro".

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