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Erice, esce acqua gialla dai rubinetti: «La vecchia condotta idrica la causa»

ERICE. Dai rubinetti continua ad uscire acqua gialla. Il problema si ripresenta puntuale in diversi quartieri del centro urbano ericino dopo ogni fermo del dissalatore. L’impianto di Nubia nei giorni scorsi ha sospeso l’erogazione idrica a causa di un guasto. Ma non appena le condotte sono tornate in pressione, puntuale, nelle abitazioni e nelle attività commerciali del centro urbano ericino, è riapparsa l’acqua di colore giallo, a quanto pare a causa dalla scorie di ruggine che si staccano dalle vecchie tubature in ferro. Un problema che va avanti ormai da tempo, con forti disagi per i residenti. L’acqua, in base alle analisi fatte dall’Asp, non risulta comunque inquinata “ma solamente torbida a causa dei residui ferrosi”, ha spiegato l’assessore al servizio idrico Angelo Catalano. ll sindaco Giacomo Tranchida, dal canto suo, è tornato a diffidare il presidente della Regione Rosario Crocetta, sollecitandone, per l’ennesima volta, l’intervento. Le questioni restano sempre le stesse: i ripetuti guasti del dissalatore, la rete idrica ridotta ad un colabrodo, i ritardi per l’entrata in funzione, a pieno regime, dell’acquedotto di Montescuro. La nuova linea dovrebbe svincolare l’Agroericino dalla dipendenza con l’impianto di Nubia. “Restiamo in attesa che vengano ultimate le fasi di collaudo dell’acquedotto di Montescuro. L’acqua – ha fatto sapere l’assessore Angelo Catalano – non arriva limpida, ma torbida. Da un anno ci dicono che manca poco per mettere la nuova linea a regime. Ma ad oggi continuiamo ad essere dissalatore-dipendenti”. L’amministrazione comunale di Erice, davanti alle continue emergenze idriche, ha aperto un contenzioso giudiziario con la Regione. Un altro fronte è con il Comune di Trapani per la realizzazione di un bypass che colleghi i pozzi dell’acquedotto di Bresciana con la condotta che rifornisce i comuni dell’Agroericino. Un’opera che dovrebbe servire a fronteggiare le emergenze dei comuni “dissalatore-dipendenti” in caso di fermo dell’impianto. Ma il sindaco di Trapani Vito Damiano si è opposto al bypass. Per tutta risposta il primo cittadino di Erice ha presentato un esposto in Procura. “Se l'acqua non arriva e quando arriva è sporca, le responsabilità, plurali, ci stanno tutte e bisogna porvi definitivamente argine”, ha dichiarato il sindaco Tranchida. “Non è giusto – ha rimarcato - che a pagare siano sempre e solo i cittadini ericini e del comprensorio. Chiediamo giustizia”. E ieri l’avvocato Vincenzo Maltese, su incarico del sindaco Tranchida, ha fatto partire l’ennesima diffida inoltrata al presidente della Regione Rosario Crocetta, tornando a chiedere provvedimenti straordinari da parte del governo e la realizzazione del collegamento tra le condotte di Erice e Trapani. Nella sua nota il legale ha chiamato in causa anche la qualità dell’acqua che arriva nelle case del centro urbano ericino ed i ritardi nell’entrata in funzione dell’acquedotto di Montescuro.

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