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Incidenti stradali a Mazara, i dati dei vigili urbani: «In un anno aumento del 30 per cento»

MAZARA. Nel 2013 gli incidenti stradali avvenuti nel territorio di Mazara del Vallo sono aumentati del 30 per cento. Il bilancio è di due morti. Ad affermarlo è l’ufficio infortunistica della polizia municipale. Nel 2012 sono stati rilevati 116 incidenti, mentre nel 2013 sono stati 144. Le cause sono molteplici, tra queste: il manto stradale inadeguato a una guida sicura, guida distratta dovuta soprattutto all’uso del cellulare senza auricolare o vivavoce, mancato rispetto della segnaletica, eccesso di velocità, uso di alcol e stupefacenti, veicoli vecchi che non hanno airbag, il mancato uso della cintura di sicurezza e del casco. Oppure certi sorpassi a destra fatti dai motociclisti. I dati della polizia municipale sono davvero preoccupanti e rafforzano la convinzione di impegnare le istituzioni in campagne di sensibilizzazione su sicurezza ed educazione stradale a impegnarsi con tutte le risorse disponibili affinché questo dato il prossimo anno possa essere migliore. Per la dottoressa Maria Cristina Passante, psicologa dell’associazione italiana familiari e vittime della strada ”oramai tutti siamo chiamati a riflettere sul fatto che, nonostante le statistiche nazionali sugli incidenti ci diano una flessione nei numeri, sono ancora troppe come si evince dai nostri dati locali, le vittime degli incidenti stradali. Se vogliamo vedere meno morti sulla strada dobbiamo impegnarci nella prevenzione. Con la nostra associazione AFVS – aggiunge la dottoressa Passanante - stiamo cercando di portare avanti vari progetti sull’educazione stradale rivolti alle giovani generazioni. Stiamo cercando di fare rete con varie associazioni presenti sul territorio e con il Lions Club che quest’anno tra gli obiettivi ha in programma (I giovani e la sicurezza stradale). Tra le varie iniziative che abbiamo già avviato, ci sono giornate di educazione stradale all’interno degli istituti scolasti. La prevenzione – conclude Maria Cristina Passanante - dovrebbe essere svolta sia nei contesti psico-educativi che direttamente sulla strada, offrendo una psico-educazione al rischio stradale e alla legalità nelle scuole”.

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