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Qualità della vita a Trapani: la città è ancora fanalino di coda

La città finisce al quint’ultimo posto. Risultati negativi in quasi tutte le categorie. Crolla l’occupazione e il tenore di vita, diminuisce però il disagio sociale

TRAPANI. Dieci posizioni in meno, dalla 96 alla 106. La classifica della Qualità della Vita 2013, redatta dall'Università La Sapienza di Roma, boccia ancora una volta la città capoluogo che, nel corso di un anno, indietreggia di dieci posti, finendo al quint'ultimo posto a livello nazionale.Risultati negativi in quasi tutte le categorie in cui è stata suddivisa la classifica, a cominciare dagli "Affari ed il Lavoro" dove Trapani quest'anno occupa il 95° posto contro l'84° del 2012. Nelle varie sottocategorie c'è un miglioramento per il corporate banking sul totale delle imprese (guadagna due posizioni salendo al 98° posto), ma ha un crollo soprattutto l'occupazione dato che a non avere un lavoro è il 18,1% della popolazione (da 84° a 98° posto), oltre al numero delle imprese (da 28° al 42° posto). Anche nell'"Ambiente" c'è un calo con un 106° posto contro il 100° di dodici mesi addietro. Di contro, però, lievita l'aumento idrico (dal 77° al 92° posto) e la produzione dei rifiuti (672 chili che fa scivolare la città dall'81° al 96° posto). Cresce anche il numero di reati (dal 72° al 92° posto), mentre diminuisce il disagio sociale (da 40° a 19° posto con il secondo minor numero di tentativi di suicidio per 100 mila abitanti). A calare, poi, sono anche i dati relativi alla popolazione (da 42° a 47°), servizi finanziari e scolastici (da 93° a 94°), oltre al tenore di vita che scivola dal 79° al 104° posto. Città agli ultimi posti, poi, anche per il turismo ed il tempo libero, nuova categoria, dove Trapani si piazza al 91° posto.

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