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«La Tares si pagherà in cinque rate», ecco la nuova proposta della Giunta di Trapani

TRAPANI. La Tares non si pagherà più in tre rate, ma in cinque. È questa la proposta avanzata dall’amministrazione comunale per venire incontro alle esigenze della cittadinanza che lunedì sera ha fatto sentire la sua voce protestando, in quasi duemila, sotto la sede del Comune. «L'amministrazione, per venire incontro alle famiglie che maggiormente soffrono l'attuale disagio economico — è spiegato in una nota —, ha dato disposizione agli uffici di Ragioneria di accelerare l'iter di definizione della proposta da inoltrare al consiglio comunale, relativa alla ulteriore rateizzazione della Tares, in modo da ridurre gli importi parziali che saranno quindi corrisposti il 16 dei mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio», anziché le attuali due di febbraio e aprile. Damiano, intanto, «ha già rappresentato al Prefetto la delicata situazione che sta vivendo la città, richiedendo un intervento presso le competenti autorità a favore della collettività trapanese». E ieri è stato a Palermo «per richiedere al presidente della Regione interventi urgenti e straordinari per la città». Lunedì sera gli incontri tra i rappresentanti delle forze politiche si sono susseguiti. Ed il Pd, tramite il segretario Francesco Brillante, fa sapere che «il sindaco aveva deciso di avallare la proposta avanzata dal nostro capogruppo Enzo Abbruscato: recedere dalla Tares, reintegrando una Tarsu maggiorata, spostando i debiti fuori bilancio al prossimo esercizio, e producendo tagli in altri capitoli di bilancio già individuati, recuperando cosi diversi milioni. Purtroppo il Segretario Comunale non ha ritenuto la soluzione praticabile». Brillante, quindi, annuncia che il Pd avanzerà una proposta che potrebbe portare «al taglio della terza rata Tares» che si aggiungerà alla formale rinuncia «ad ogni possibile aumento dei gettoni derivato dal rispetto del patto di stabilità».
Lunedì sera, poi, un gruppo di manifestanti ha anche incontrato, in strada, il senatore Antonio D’Alì. «Sono stato molto contento di aver dialogato, per oltre un’ora, con un gruppo di manifestanti, al di la di alcune intemperanze inziali per le quali ho motivo di ringraziere sempre le forze dell’ordine per la loro presenza e la loro disponibilità ad agevolare il percorso di dialogo — afferma il senatore —. L’incontro si è svolto, spero, con soddisfazione di entrambe le parti ed ho avuto modo di accogliere il loro disagio che è lo stesso che riscontriamo in tutta Italia nelle ultime settimane. Altresì, ho potuto spiegare ai manfiestanti cosa sta facendo il governo nazionale e cosa si può fare in sede locale per attenuare le conseguenze di questo momento di grave crisi economica. Sono certo — prosegue D’Alì — che questi momenti di dialogo sono estremamente importanti perché, alla fine, privilegiano chi è disponibile ad ascoltare, piuttosto che chi invece è dedito a fomentare la piazza preferendo interessi politici di parte alla pacificazione generale dell’interesse collettivo. Io ho sempre sostenuto questa città nelle sue istituzioni ufficiali, non personalizzate, e continuerò a sostenerla nelle persone che la rappresentano ed hanno il dovere di amministrarla, al di la dell’appartenenza politica e delle singole persone. Ritengo mia reposanbilità — conclude il parlamentare — aiutare le amministrazioni, al contrario di coloro che preferiscono demolirle, calpestando i veri interessi della collettività».

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