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Università di Trapani, corsi a rischio chiusura

TRAPANI. Il Consorzio universitario rischia di chiudere i battenti. Il futuro dei corsi di laurea attivi nel Polo didattico del lungomare Dante Alighieri potrebbe essere compromesso dal venir meno della Provincia, soppressa dal governo regionale nell’ambito della riforma avviata in Sicilia ad inizio dell’anno, ma ad oggi ancora tutta da definire.
Il grido d’allarme sulla sede universitaria trapanese è stato lanciato dal presidente del Consorzio, il professore Giovanni Curatolo, che ha chiamato a raccolta i parlamentari del territorio, sollecitandone l’intervento per scongiurare il peggio, ovvero la massa in liquidazione per mancanza di fondi. Tra le altre cose, l’abolizione delle Province ha infatti portato all’uscita dell’amministrazione di Palazzo Riccio dal Consorzio.
La Provincia Trapani, con il settanta per cento delle azioni, è infatti il socio di maggioranza dell’ente, che finanzia le attività didattiche nella sede decentrata dell’Università degli Studi di Palermo. Praticamente nelle casse consortili sono venuti a mancare 850 mila euro, circa un terzo del bilancio. Le altre risorse arrivano dai soci di minoranza, ovvero i comuni di Trapani, Marsala ed Erice, rispettivamente per 85 mila, 95 mila e 90 mila euro, oltre che dalla Regione, anche se in questi anni il contributo stanziato dal governo di Palazzo d’Orleans è andato diminuendo sempre più, passando da oltre un milione di euro agli attuali 800 mila euro, come evidenziato dallo stesso professore Curatolo. A complicare le cose, per la gestione della struttura accademica, anche la decisione dell’amministrazione comunale di Erice di lasciare il Consorzio. Facendo venir meno altre somme destinate al finanziamento delle attività didattiche. Il colpo di grazia potrebbe arrivare proprio dalla mancata erogazione dei fondi della Provincia. Il che porterebbe alla chiusura del Polo universitario.
«Senza le somme della Provincia non siamo in condizioni di stilare il bilancio 2014. Se non si sblocca la situazione il collegio sindacale potrebbe decidere la messa in liquidazione», ha affermato il professore Giovanni Curatolo, che tra l’altro ha chiesto un incontro al presidente Crocetta. Ma non è mai stato ricevuto a Palazzo D’Orleans. Il presidente del Consorzio ha così deciso di rivolgersi ai parlamentari, che nei giorni scorsi hanno partecipato ad una riunione tenuta al Polo. Il vertice ha portato alla stesura di un documento congiunto a firma di tutti e dove i deputati regionali della provincia di Trapani.
Nella loro presa di posizione gli onorevoli Mimmo Fazio, Baldo Gucciardi, Giovanni Lo Sciuto, Antonella Milazzo, Nino Oddo, Valentina Palmeri, Paolo Ruggirello, Sergio Tancredi e Mimmo Turano hanno sollecitato l’intervento del presidente Rosario Crocetta, chiedendo la revoca dell’atto di recesso fatto dal commissario liquidatore Darco Pellos, che dopo essersi insediato a Palazzo Riccio di Morana ha subito disposto l’uscita della Provincia da tutte le partecipate. Tra cui anche il Consorzio, attivo nel territorio da quasi quarant’anni. Davanti a questa situazione di incertezza, ed in mancanza della riforma che dovrebbe sancire il passaggio dalle Province ai nuovi Consorzi di comuni, stabilendo competenze e soprattutto le risorse da assegnare, quella della revoca della delibera di recesso entro il 31 dicembre sembra l’unica soluzione praticabile per «restituire al commissario – si legge nella nota dei parlamentari – la piena agibilità di gestione dei fondi destinati alle partecipate». Salvaguardando così l’esistenza del Polo universitario di Trapani.

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