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Case di riposo di Trapani, scontro sugli aumenti delle rette

TRAPANI. L’assessorato regionale alla Sanità aumenta i costi a carico dei Comuni interessati per ospitare in strutture e residenze convenzionate (ad eccezione delle cliniche) soggetti soli o che comunque preferiscono «rifugiarsi» in queste strutture per avere un minimo di assistenza.
E il Comune di Trapani decide di impugnare il provvedimento dell’assessore regionale Lucia Borsellino e di presentare ricorso al Tar. Questi i fatti, l’assessore alla Sanità con proprio decreto, pubblicato sulla Gazzetta della Regione, ha aumentato il costo della quota che ciascun Comune deve erogare per gli utenti che necessitano di essere assistiti presso strutture adeguate.
In particolare, il provvedimento dell’assessore Borsellino prevede il costo delle rette per ricoverati nelle seguenti misure: per i soggetti che non presentano gravi problemi di salute e di assistenza e che vivono 24 ore su 24 presso la struttura la quota complessiva ammonta a 115 euro pro capite al giorno, di cui 79 euro a carico della Regione e 34 euro a carico del Comune.
Per i soggetti che invece presentano gravi problemi e che vivono stabilmente presso le strutture la quota complessiva ammonta a 148 euro di cui 104 euro a carico della Regione e 44 euro a carico del Comune, per i soggetti in «seminternato» vale a dire che non stanno 24 ore su 24 presso la struttura la somma ammonta a 61 euro di cui 44 euro e 80 centesimi a carico della Regione, e 20,20 euro a carico del Comune. Ed infine per gli utenti «seminternati» con garvi problemi la somma è complessivamente di 90 euro pro capite di cui 61 euro a carico della Regione e 28 euro a carico del Comune.
L’amministrazione comunale però ritenendo tra l’altro eccessivo il costo per l’Ente che ammonta complessivamente a 468 mila euro per un anno e più precisamente a 39 mila euro al mese ha dato incarico all’avvocato Carlo Sammartano di presntare ricorso al Tar di Palermo. AN.DO

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