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Trapani, la partita speciale di Guaiana: «L’Inter? Per me solo dolci ricordi»

Il preparatore dei portieri arrivò a Milano a 17 anni. Dopo un anno in Primavera fu aggregato in prima squadra

TRAPANI. La Scala del Calcio è un'emozione unica. Parola di Giovanni Guaiana, attuale allenatore dei portieri del settore giovanile Trapani, ma 22 anni fa frequentatore di San Siro con la sua Inter che, questa sera, sfiderà il suo Trapani in Coppa Italia.
"Essere alla Scala del Calcio non è da poco - afferma Giovanni Guaiana -. Per il Trapani e per chi scenderà in campo sarà un'esperienza bellissima, anche se qualcuno della rosa di prima squadra ha già calcato San Siro e mi riferisco a Terlizzi. Per molti, quasi tutti, però, sarà un'emozione enorme ed auguro a tutti loro di viverla fino in fondo. Io ho avuto la fortuna di potervi giocare ed è stata un'esperienza meravigliosa. Purtroppo, sono stato di passaggio e non ho avuto la fortuna di potervi restare, ma i ricordi sono sempre presenti nel mio cuore. A Milano ho lasciato qualche amico come Daniele Bernazzani (compagno nel settore giovanile dell'Inter nell'81-82) che oggi guida la Primavera e con il quale, di tanto in tanto, ancora mi sento".
Giovanni Guaiana, promessa del calcio trapanese, approdò all'Inter nell'estate del 1981 e venne subito inserito nella Primavera nella quale apparivano, di tanto in tanto, anche Beppe Bergomi e Riccardo Ferri, un anno più grandi di Guaiana, ma già in pianta stabile in prima squadra agli ordini del "sergente di ferro" Eugenio Bersellini.
In quell'Inter, poi, militavano Altobelli, Bagni, Beppe Baresi, Beccalossi, Oriali, Pasinato, Prohaska e Serena oltre ai due portieri Ivano Bordon e Renato Cipollini. Nella stagione 1981-82 Guaiana, però, rimase con la Primavera, mentre l'anno dopo venne aggregato alla prima squadra, guidata stavolta da Rino Marchesi, con cui svolgerà il ritiro precampionato. "L'Italia si era laureata campione del Mondo e ad ogni allenamento c'erano 3 mila persone per vedere i trionfatori di Madrid - ricorda Guaiana -. In quell'anno arrivò Walter Zenga come secondo di Bordon e le società poterono tesserare il secondo straniero. Quell'Inter aveva Hansi Muller (centrocampista dell'allora Germania Ovest) e Juary (attaccante brasiliano che diverrà campione d'Europa con il Porto). Restai con l'Inter fino a dicembre e, poi, venni ceduto in prestito al Matera, in serie C-2".
La favola di Giovanni Guaiana a Milano, praticamente, si esaurisce in questo modo. "È stata un'esperienza davvero unica" continua l'ex portiere che, poi, di soddisfazioni con la maglia del Trapani ne conquisterà diverse. E stasera? "Guarderò la partita in televisione ed auguro a tutti i ragazzi di disputare una buona gara e di potersi mettere in mostra, al di là del risultato. Essere a San Siro è bellissimo per la squadra, per la città, per i tifosi e per tutti quelli che amano i colori granata".

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