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Mobilità, cresce la voglia di bicicletta a Marsala Ma le «piste ciclabili» non ci sono

MARSALA. Marsala riscopre la «cultura della bicicletta». Dopo essere stata negli anni passati la città della provincia con più atleti delle due ruote con Giuseppe Calì, l'unico ciclista marsalese che abbia partecipato ad un Giro d'Italia, Francesco Fiorino e Filippo Colicchia, la città "riscopre" la bicicletta, come mezzo alternativo alle quattro ruote.
Alla luce di quella che è l'esplosione manifestata dall'uso della bici in questi ultimi anni l'unico problema (anche di sicurezza) è la mancanza di piste ciclabili. Nei mesi scorsi il problema è stato sollevato dal difensore civico, avvocato Piera Pantaleo che ha già sollecitato (purtroppo sena molto successo) la creazione di piste ciclabili che consentano agli appassionati di potere usare in tutta sicurezza la "due ruote".
Ora il problema si ripropone alla luce anche del successo avuto dall'iniziativa della scorsa estate di mettere a disposizione di turisti e residenti biciclette per girare tranquillamente in centro e in periferia «per godere delle bellezze paesaggistiche e del patrimonio artistico monumentale della città». «Bisogna creare le condizioni - dicono gli appassionati delle "due ruote" - perché della bici se ne possa fare uso come mezzo di locomozione o per semplice diletto».
Da qui la nuova proposta di un percorso che si snodi con vista sullo Stagnone avanzata dagli appassionati che, specie la domenica, approfittando del bel tempo vanno a spasso con moglie e figli per la città in bici. Un percorso che dalla via Vito Falco attraversi il Parco di Salinella e si estenda per il Lungomare, dai Canottieri fino al costruendo Monumento ai Mille ed anche oltre. Quello delle piste ciclabili è un problema già affrontato dalla giunta Lombardo e un progetto fu predisposto nel 2000 dall'allora assessore allo Sport Andrea Bertolino, ma venne successivamente accantonato per problemi di scelte urbanistiche (avrebbero dovuto essere create tra la zona del Boeo e l'imbarcadero di Ettore Infersa).
Anche la precedente amministrazione ha cercato di affrontare il problema con l'adesione all'iniziativa del Ministero dell'Ambiente denominata «Bike Sharring e Fonti rinnovabili».
Allora il Comune presentò richiesta di finanziamento per un ammontare di 110.340 euro, ma non ci fu alcun riscontro. Oggi le condizioni sembrano essere favorevoli. Da qui la proposta avanzata al sindaco Adamo e alla sua giunta di riconsiderare concretamente le piste ciclabili da realizzare «a poco prezzo e in tempi brevi».

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