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Mazara, sigili a due villette del residence Sicomo L’accusa: «Costruite su aree demaniali»

MAZARA DEL VALLO. Sequestrato dalla Capitaneria di porto il residence «Sicomo», meglio conosciuto come «Villaggio Tumbiolo». L’accusa contestata ai proprietari, A.T. di 59 anni e L.T. di 90 anni, è di abusi edilizi sul demanio marittimo. Il sequestro preventivo degli immobili — le strutture abusivamente realizzate e mantenute sul pubblico demanio marittimo e le aree demaniali insistenti sul lungomare Fata Morgana riferibili all’attività turistica — è stato eseguito su ordine del gip del tribunale di Marsala. A seguito di una complessa attività d’indagine, condotta sotto la direzione ed il coordinamento della Procuradi Marsala, i militari della Guardia costiera hanno svolto una serie di verifiche dei dati catastali esistenti presso l’Agenzia del Territorio, nonché del Sistema nazionale informativo Demanio, acquisendo gli atti dalla direzione generale dei porti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dagli uffici del demanio dell’assessorato regionale territorio e ambiente. Dai riscontri è emerso come la particella catastale su cui insistono gli immobili facenti parte del Villaggio sia intestata al pubblico demanio marittimo e per gli stessi siano state emanate sia dalla Capitaneria nel 1983 che dal Comune di Mazara nell’anno 1994 ordinanze di sgombero e demolizione delle opere. Entrambe le ordinanze, che hanno assunto carattere di definitività in quanto anche confermate dagli organi di giustizia amministrativa nonché da una sentenza del tribunale civile di Marsala, non sono mai state eseguite dai soggetti ingiunti né dalle autorità competenti a darne esecuzione forzata. Gli ufficiali procedenti hanno accertato che gli indagati, oltre a sottrarre per decenni l’area al legittimo pubblico uso, hanno impiegato per scopi commerciali attraverso la locazione turistica degli immobili abusivi variamente pubblicizzata anche sulla rete internet (direttamente riferibile agli indagati è ad esempio il sito www.zionardo.it, su cui venivano formulate offerte riportate su apposito listino prezzi e riprodotte immagini fotografiche inequivocabilmente riferentisi al compendio demaniale in questione). Con il sequestro dell’area, l’autorità giudiziaria ha inteso impedire il protrarsi dell’illecita occupazione di suolo demaniale e dello sfruttamento a fini economici della stessa. «Saremo vigili - dichiara il comandante della Capitaneria di porto, Davide Accetta - affinché sia dato corso da parte dei competenti organi alle procedure previste nel protocollo di intesa finalizzato alla demolizione di manufatti abusivi siglato la scorsa estate presso la sede della Prefettura, su tutto il territorio costiero di giurisdizione della capitaneria di Porto comprendente i Comuni di Mazara, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Menfi e Petrosino».

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