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Mazara, due porti e tanti problemi e speranze Fondi regionali e il sogno del turismo

MAZARA DEL VALLO. «Due porti», tanti problemi. A Mazara si fa la distinzione fra porto nuovo e porto canale perché la struttura è suddivisa in due bacini: il primo è di tipo artificiale e, chiuso a ponente dalla diga foranea, si protende per 1460 metri ad est dall’antemurale curvilineo, a difesa del dente d’attracco Mokarta e delle due darsene che si aprono sul versante occidentale, nonché della banchina Edrisi costituente, assieme alla banchina di buon vento, l’approdo turistico sul versante est. Il secondo è un antico porto naturale ricavato alla foce del fiume Mazaro, che si addentra per circa 700 metri. Entrambi hanno problemi seppur di natura diversa. Sulla Gazzetta ufficiale della Regione, del 29 marzo, è stato pubblicato un finanziamento di 166 mila euro per riparazioni alla diga foranea di ponente del porto nuovo. L’impegno di spesa è dell’assessorato delle Infrastrutture e della mobilità per il completamento di un progetto iniziato nel 2006 ed i cui lavori prevedevano il rafforzamento della mantellata di difesa. Dell’importo della gara di appalto (un milione di euro) è rimasto nelle casse regionali un avanzo di 166 mila euro che, con decreto del 14 dicembre 2012, registrato alla Corte dei conti il 31 gennaio 2013, è stato impegnato «per la riparazione di un tratto massiccio di sovraccarico e muro paraonde». Nel decreto è spiegato che l’importo è un «residuo di stanziamento sul capitolo del bilancio per l’esercizio finanziario 2012, per la realizzazione del progetto di completamento dei lavori. Ora si attende la pubblicazione del bando di gara per l’appalto dei lavori, che sarà gestito dall’assessorato regionale.
L’altro porto, quello ricavato dal fiume Mazàro, che attraversa e taglia in due la città, è da dragare perché non è più navigabile. Al Cnr è stato affidato l’incarico di analizzare i fanghi e la melma che da oltre 20 anni sono depositati nei fondali tanto che la navigazione è quasi bloccata. I sondaggi sono terminati ed ora si attende di conoscere i risultati delle analisi per stabilire dove andare a depositare i fanghi una volta avviato il dragaggio. I lavori di dragaggio potrebbero iniziare entro fine anno perché c’è un finanziamento di oltre due milioni di euro. Non sono mancate le proteste di marittimi e armatori che da tempo sperano che quest’opera sia compiuta nel più breve tempo possibile e che il porto - canale ritorni ad essere navigabile. Il sindaco Nicola Cristaldi, in alcune sue dichiarazioni, vorrebbe trasformare il porto canale in porto turistico, una trasformazione che però richiede tempo e denaro.

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