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Campobello, campo immigrati Nemmeno un bagno per cinquecento

CAMPOBELLO DI MAZARA. Potrebbero arrivare già entro venerdì i primi interventi del Comune alla tendopoli improvvisata che ospita più di 500 immigrati, soprattutto dell’area subsahariana.


«Stiamo valutando la possibilità di intervenire con le disponibilità finanziarie a disposizione del Comune» hanno spiegato ieri dalla commissione straordinaria del Comune. Proprio Massimo Signorelli, uno dei componenti la commissione, si è sentito ieri con il presidente provinciale della Croce Rossa Laura Rizzello. E proprio l’ente di diritto pubblico dovrebbe assumere il coordinamento dell’intervento (in stretta sinergia con le associazioni di volontariato del territorio) e provvedere all’allestimento di un presidio medico per le visite ai migranti. Intanto a fare visita sia al campo di contrada Erbe Bianche che al commissario Signorelli, due giorni addietro, è arrivato il deputato nazionale di Sinistra, Ecologia e Libertà Erasmo Palazzotto, accompagnato da Massimo Fundarò: «Non ho trovato nemmeno un bagno per oltre 500 persone, una tendopoli di fortuna con docce improvvisate messe su con lastre di eternit e fuochi per riscaldare l’acqua in contenitori di amianto - ha detto Palazzotto - ho pure incontrato le associazioni di volontariato del territorio che, in ruolo di supplenza dello Stato, hanno provato in questi giorni a fornire la prima assistenza ai lavoratori stagionali. Adesso è il momento che lo Stato faccia la sua parte, che chi ha il dovere di intervenire lo faccia per ripristinare le condizioni di sicurezza sanitaria».


Il Comune, al momento, ha provveduto solamente all’installazione di due rubinetti con l’acqua da un pozzetto dell’acquedotto che si trova sul ciglio della strada che divide in due il campo. Ma la zona è piena di rifiuti, così come ha pure evidenziato nella relazione inviata al Comune la presidenza provinciale della Croce Rossa. «È in baraccopoli come questa -ha detto ancora Palazzotto al termine della visita a Campobello - che si vede il vero volto della nostra accoglienza, che si rende evidente come, mentre facciamo cerimonie per i morti ad Agrigento, lasciamo i vivi in una condizione inaccettabile per un Paese civile». Intanto oggi pomeriggio, nei locali annessi alla parrocchia San Giovanni, la Croce Rossa incontrerà, per la seconda volta, le associazioni di volontariato del territorio.

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