TRAPANI. A Varese lo chiamano «Zeus» (nella mitologia greca Zeus era re, capo e padre degli dei). Anche se vi ha vissuto una sola stagione calcistica, il campionato di serie B 2011-2012, Christian Terlizzi ha lasciato nella società biancorossa un ricordo che viene forse sempre più mitizzato, ma sicuramente importante almeno tanto quanto quello che conserva di lui la collettività varesina nella quale si era inserito perfettamente. Ritornato a Varese con il Trapani, con cui oggi gioca nel suo ruolo di difensore centrale, Terlizzi è stato accolto persino da una scolaresca che indossava i colori granata. E al «Franco Ossola» ha fatto una buona prestazione, di gran lunga superiore a quella del suo esordio a tempo pieno, nel turno precedente, in casa contro il Cesena. «Era normale che la qualità della mia prestazione fosse migliore - dice senza falsa modestia l’ex rosanero - perché era decisamente in ritardo, avendo disputato l’ultima partita intera il 18 maggio e, poi, la condizione si acquista solo giocando, per quanto debba dare atto al ”prof” (il preparatore Marco Nastasi, ndr) di farci lavorare tanto per raggiungere il massimo. Personalmente, poi, sto vivendo nel Trapani un’esperienza simile a quella di Varese, con tanto entusiasmo».
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