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Nuove regole per i cantieri di lavoro La Regione: così basta raccomandati

TRAPANI. I cantieri di servizi – maxiprogetto regionale finanziato con cinquanta milioni di euro – sono pronti a dare lavoro a 200.000 disoccupati e inoccupati siciliani. A prendere posto tra le mansioni della durata di tre mesi, con una retribuzione che partirà dai 600 euro e potrà essere incrementata a seconda dei componenti del nucleo familiare, saranno però soltanto i candidati con la posizione più alta in graduatoria. E stavolta, i titoli non avranno alcun rilievo. Lo ha garantito Ester Bonafede, assessore regionale al Lavoro, ieri mattina, intervenendo in diretta durante la trasmissione radiotelevisiva Ditelo a Rgs:


«Per i cantieri di servizi hanno fatto richiesta 374 Comuni. Diversi dai cantieri di lavoro, in cui è presente un direttore, gli operai e altre mansioni che sono ripartite in base ai titoli acquisiti nel tempo, qui l’unico criterio che sarà seguito sarà l’indice di disoccupazione, correlato all’indice di povertà. Potrà capitare, ad esempio, che un laureato abbia un tale indice di disoccupazione e povertà da chiedere di partecipare ai cantieri, e vedere poi la propria domanda approvata, ma saranno stati soltanto quei fattori a farlo entrare. I titoli non c’entrano nulla».


Lo ribadisce chiaramente, qualche ora più tardi, Delia Abbate, dirigente dell’assessorato regionale del Lavoro: in linea di massima, il criterio che verrà seguito è quello dell’andare incontro ai più bisognosi. Posizioni più alte della graduatoria, infatti, verranno riservate a chi ha un nucleo familiare più ampio e una situazione economica più precaria. «Tutti i cantieri di servizi prevedono un’assegnazione dei posti per categoria – continua la Abbate –. Il 50% viene destinato alla fascia d’età che va dai 18 ai 36 anni, il 20% va alla fascia 37/50, un altro 20% agli ultracinquantenni (fino ai 65 anni), mentre il restante 10% viene diviso equamente tra immigrati e diversamente abili». Nel caso in cui due o più candidati abbiano fatto domanda per i cantieri di servizi e, a parità di reddito e componenti del nucleo familiare, siano anche nati nello stesso anno, a porli in una posizione più alta della graduatoria sarà il mese in cui sono nati. Se dovessero condividere anche quello, a fare la differenza sarà il giorno di nascita.


«In poche parole – spiega la Abbate – questi cantieri cercano di dare un’occupazione ai più giovani in assoluto. E, tra i più giovani, verrà dato spazio ai più bisognosi». Tra due persone che condividono giorno, mese e anno di nascita, la priorità verrà data al lavoratore con il reddito più basso o a quello con un nucleo familiare più numeroso.


Sarà quasi una graduatoria di ferro: «Non c’è modo di eluderla – chiarisce Delia Abbate – . Le commissioni consulteranno soltanto quella per l’assegnazione corretta dei posti». Ovviamente, essendo stata costruita sui dati forniti dai singoli lavoratori, «serviranno degli approfondimenti, per verificare la correttezza delle autocertificazioni. In caso di false dichiarazioni, la graduatoria scorrerà». Ulteriori parametri per la partecipazione ai cantieri di servizi potranno essere aggiunti dai singoli Comuni, che manterranno quindi una propria autonomia nella scelta finale dei beneficiari. 

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