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Triscina, le case abusive saranno abbattute

CASTELVETRANO. "Se non ci sarà una novella legislativa da parte dell'assessorato regionale al Territorio, a Triscina si dovranno avviare le demolizioni ".


Lo ha detto domenica il sindaco, di Castelvetrano, Felice Errante nel corso della trasmissione televisiva "L'Arena" che aveva come tema l'abusivismo di Triscina e la famigerata fascia dei 150 metri. Al talk show televisivo, oltre a giornalisti e rappresentanti delle istituzioni, hanno partecipato alcuni rappresentanti dei proprietari delle abitazioni interessate. La trasmissione ha avuto luogo alla vigilia di un importante scadenza amministrativa. Ieri 30 settembre, infatti, scadeva il termine perentorio voluto dall'ARTA e che imponeva a tutti comuni della Sicilia, tramite diffida, di avviare le procedure necessarie per le case "insanabili" , verso l'acquisizione al patrimonio indisponibile o all'esecuzione per la possibile demolizione.


I comuni che non ottemperato a tale circolare, saranno segnalati alla Procura della Repubblica. In altre parole chi non agisce andrà sotto processo. Le responsabilità per gli amministratori sono enormi. Linea dura quindi, del Governo Crocetta, verso l'abusivismo cosiddetto "insanato" peraltro dimostrato, domenica scorsa, dalle dichiarazioni dell'assessore regionale al Territorio, Mariella Lo Bello presente all' Arena di Giletti.


La Sicilia- ha dichiarato- l'assessore Lo Bello- deve invertire la tendenza, dimostrando con segni tangibili il rispetto delle leggi. Le case di Triscina non sanate e della fascia dei 150 metri saranno demolite e troveremo i fondi per abbatterle". Un messaggio chiaro che lascia poco spazio a qualsivoglia concertazione. Sono 500 le case interessate e il costo previsto per demolirle è di 15 milioni di Euro circa.


Una somma ingente che il comune di Castelvetrano non dispone. Contestano la volontà dell'assessorato regionale, le associazioni dei proprietari. Biagio Sciacchitano di "Orizzonti Futuri" presente in studio, ha chiesto ancora una volta, l'ammissibilità a sanatoria delle case dei 150 metri,, sottolineando il vizio giuridico presente nella sanatoria del 1985 e affermando una disparità di trattamento giuridico con le case costruite abusive prima del 1976. 

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