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Da Trapani a Favignana esplode l’emergenza carceri

TRAPANI. E’ emergenza carceri: da Trapani a Favignana. Carenza di personale e celle sovraffollate, i mali delle case di reclusione. Problemi atavici e mai risolti. Nell’isola gli agenti di polizia penitenziaria, sostenuti dal sindacato Uil, hanno proclamato lo stato di agitazione. Motivo del malcontento, la decisione dell’Amministrazione centrale di ridurre di 24 unità il personale impegnato alle carceri di Favignana, ritenendolo in esubero. Frattanto, ieri mattina, il coordinatore regionale della Uil penitenziari Sicilia, Gioacchino veneziano, assieme al segretario provinciale Uil penitenziari Fabio Adragna e al componente della segreteria Michele Soldano, ha avuto un incontro con il direttore delle carceri isolane.


«Il direttore – afferma Veneziano – mi ha informato che le 24 unità di personale non sono affatto in esubero, ma essenziali al corretto funzionamento della struttura di detenzione secondo gli standard di sicurezza. Di conseguenza, ho deciso di chiedere un incontro urgente con il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per analizzare meglio insieme la pianta organica e capire che soluzioni adottare».


«Nel carcere eguseo – continua il rappresentante sindacale - sono attualmente impiegati 113 poliziotti penitenziari, di cui 18 fanno parte della base navale per cui non possono essere utilizzati in attività all’interno del carcere. Se si andranno a togliere 24 poliziotti la pianta organica sarà costituita, dunque, da appena 71 persone». Troppo poche per garantire gli standard di sicurezza.


Intanto, il coordinatore Uil penitenziari ha manifestato la propria solidarietà «all’intervento del sindaco di Favignana Giuseppe Pagato che ha già scritto al Guardasigilli per chiedere la revoca del provvedimento con cui si dispone, per l’appunto, il rientro in sede di 24 poliziotti penitenziari che dal 2011 sono distaccati sull’isola di Favignana». Da Favignana a Trapani. Anche qui malcontento. Le carceri di San Giuliano, infatti, devono fare i conti con il sovraffollamento delle celle e con la carenza idrica che nel corso della stagione estiva ha reso incandescenti e all’insegna dei disagi le giornate dei detenuti e di riflesso quelle degli agenti. L.To.

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