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Rifiuti, a Mazara finisce l’era dell’Ato Belice Sarà il Comune a fare la raccolta

TRAPANI. Il comune di Mazara ha la sua "Aro", cioè l'area di raccolta ottimale dei rifiuti. La giunta, guidata dal sindaco Nicola Cristaldi, lo ha deliberata sabato scorso mentre il piano di intervento è in fase di elaborazione. In sostanza, il comune, in relazione alla sua configurazione territoriale ed al suo assetto organizzativo, punta all'affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti, sulla base della perimetrazione territoriale coincidente con i propri confini. La delibera approvata dalla giunta rispetta la direttiva regionale n. 2 del 2013, in materia di gestione integrata dei rifiuti. Come è noto, il 30 settembre prossimo cesseranno di esistere le attività che fanno capo agli attuali Ato ed in tal senso la direttiva regionale prevede: la costituzione delle Società di regolamentazione dei rifiuti (Srr) , l'individuazione dell'Aro, un piano d'intervento per l'organizzazione del servizio e l'affidamento all'esterno del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto rifiuti. La Srr è già stata costituita il 25 ottobre 2012. L'Area di raccolta è stata individuata nel territorio di Mazara con delibera di giunta n. 138 del 14 settembre, mentre il piano d'intervento è in fase di elaborazione. In pratica il Comune di Mazara si attrezza per fronteggiare l'emergenza del servizio rifiuti, sin dal primo ottobre, vale a dire il giorno dopo la prevista chiusura delle attività da parte delle Ato e, nel caso dell'Ato Tp2, della società Belice Ambiente. C'è, comunque, preoccupazione per l'incertezza che sull'emergenza rifiuti si registra in tutta la Sicilia, sia sul fronte della raccolta che sul futuro dei dipendenti degli Ato. A ciò si aggiunge un'ulteriore preoccupazione derivante dall'imminente chiusura della discarica di Campana Misiddi, fissata per il prossimo 8 ottobre. In una nota, il sindaco Cristaldi, unitamente ad altri colleghi sindaci, in primis il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, si riserva di intervenire con una pubblica dichiarazione dopo l'approvazione del redigendo piano d'intervento. In questa vicenda che presenta aspetti nebulosi, la regione finora ha taciuto. Malgrado i solleciti effettuati da diversi sindaci di una proroga di chiusura delle Ato fino al 31 dicembre prossimo, il Dipartimento regionale dell'energia ha puntato i piedi. Entro il 30 settembre le Ato devono essere chiuse con inevitabili problemi che sorgeranno sia per la raccolta dei rifiuti che per il passaggio dei dipendenti dalle Ato alle Srr. 

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