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Mazara, off-limits i mosaici della chiesa Regale Comune e Sovrintendenza: c’è il progetto

L’idea, per rendere visitabili i resti romani, è rimuovere parte della terrazza, ma è un lavoro delicato

TRAPANI. Non si possono vedere, né tanto meno visitare. Un gruppo di turisti inglesi gira e rigira attorno alle vetrate sporche che circondano i mosaici della chiesetta Nicolò Regale attratti dal "cervo", uno splendido animale raffigurato in uno dei pavimenti a mosaico romani. Con uno straccio cercano di pulire il vetro per vedere meglio ma il mosaico è coperto dai calcinacci staccatisi dal soffitto. E così anche gli altri mosaici sparsi nei circa 100 metri quadri scoperti nel 1933 e databili tra il III° e il V° secolo d. C. che avrebbero fatto parte di un antico edificio signorile. I mosaici e l'intero sito sono in uno stato di totale d'abbandono. Chiuso al pubblico, aggredito da muffe, si trova a due passi dal porto canale, sotto la chiesetta arabo-normanna S. Nicolò Regale, chiusa anch'essa al pubblico da un paio d'anni perché la terrazza davanti la chiesa e che copre i mosaici, non è sicura. Quanti volessero entrare all'interno del sito, per ammirare più da vicino lo splendido cervo in corsa tra decorazioni floreali, ancora oggi non possono farlo. È chiuso da 7 anni. I vetri molto sporchi (ma cosa ci vuole per pulirli magari ogni settimana?) occultano lo spettacolo. La Soprintendenza di Trapani - in virtù di varie leggi regionali (n. 80 dell'1-8-77 e n. 116 del 7-11-80) - attraverso il servizio per i Beni archeologici si dovrebbe occupare della tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico provinciale, ai sensi della legge 1089/39 e delle leggi regionali 80/77 e 116/80. La proprietà del sito romano è del Comune di Mazara. «Abbiamo chiesto già da qualche anno - dice il sindaco Nicola Cristaldi - alla Soprintendenza che i mosaici di San Nicolò Regale, venissero al più presto aperti al pubblico, dando la disponibilità di nostro personale. L'Utc ha compiuto dei sopralluoghi, anche alla presenza del responsabile della Soprintendenza. Dalle visite è emersa una forte criticità per la stabilità della copertura (la terrazza), deteriorata. Abbiamo predisposto il gruppo di progettazione, che propone la soluzione più idonea, con personale comunale e della Soprintendenza». La soluzione, secondo il sindaco, sarebbe quella della rimozione di parte della terrazza. Sarà un lavoro molto delicato perché bisogna fare molta attenzione alla stabilità della chiesa. Sembra che per questa operazione occorrono circa 100 mila euro. In questo modo, però, i mosaici potrebbero essere ammirati dai visitatori, dagli stessi mazaresi e principalmente dalle tante scolaresche. La competenza del sito, per conto della regione, è della soprintendenza. La responsabile delle unità archeologiche è la dottoressa Rossella Giglio che è a conoscenza del progetto del comune. «Con l'amministrazione - afferma - c'è una fattiva collaborazione. Sul progetto che è stato presentato ci confrontiamo e si stanno esaminando alcuni particolari. Per quanto riguarda i calcinacci caduti sul pavimento dei mosaici, nei prossimi giorni sarà effettuato un sopralluogo per verificare e vedere come intervenire. E bisogna trovare una soluzione anche per la pulizia dei vetri che occultano la visione dei mosaici».

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