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Trapani, il presidente di Confindustria: "Pagai il pizzo"

TRAPANI. Gregory Bongiorno, attuale presidente di Confindustria Trapani, per anni ha pagato il pizzo alla mafia. La vittima ha raccontato agli inquirenti di averlo fatto dal 2005 al 2007. Dopo un periodo di tregua - a seguito dell'arresto degli estorsori per fatti di mafia - nell'agosto scorso, l'imprenditore ha ricevuto nuove richieste di estorsione, nonché il pagamento degli arretrati (60 mila euro). E' stato allora che Bongiorno ha deciso di rivolgersi alla polizia.

In particolare l'imprenditore ha raccontato che la sua azienda, la Agesp spa di Castellammare del Golfo, operante nel settore dei rifiuti, dal 2005 era stata oggetto di estorsioni da parte di appartenenti alla locale famiglia mafiosa. Nel dicembre 2005 era stato costretto a versare diecimila euro a Gaspare Mulè, il quale gli si era presentato quale rappresentante della consorteria mafiosa. Mulè aveva intimato a Bongiorno di versare le somme dovute alla ''famiglia'' di Castellammare in quanto la madre dell'imprenditore, Girolama Ancona, oggi deceduta, non aveva saldato alcune quote estorsive.

IL PADRE SAREBBE STATO ASSASSINATO PER UN REGOLAMENTO DI CONTI. Vincenzo Bongiorno, padre del presidente di Confindustria Trapani, Gregory, che ha denunciato e fatto arrestare tre estorsori, fu ucciso nel 1989 a Castellammare del Golfo, nell'ambito di un «regolamento di conti» in seno alla locale «famiglia» mafiosa.   L'imprenditore, pur essendo incensurato, era ritenuto dagli inquirenti contiguo a Cosa Nostra. Sull'omicidio non si è mai fatta luce. Gli investigatori, tuttavia, ritengono che sia stato assassinato perché  inviso ai reggenti della cosca dell'epoca: Gioacchino Calabrò  e Michele Mercadante. I legami di Vincenzo Bongiorno sarebbe stati invece con la vecchia mafia, quella dei Buccellato, dei Plaia, dei Magaddino, nomi storici della «famiglia» castellammarese, legata ai Rimi di Alcamo e ai Minore di Trapani.   Nel collegio sindacale dell'Agesp, società fondata nel 1971 dall'imprenditore poi assassinato, c'era negli anni Ottanta un commercialista che era stato processato per favoreggiamento nei confronti del boss Vincenzo Sinacori, poi divenuto collaboratore di giustizia.    Negli anni nessun pentito ha mai fornito elementi utili per far luce su quello definito come un «regolamento di conti». Morto Vincenzo Bongiorno, l'azienda è stata guidata fino al 2004 dalla vedova, Girolama Ancona, che ha denunciato e fatto arrestare, una decina di anni fa, boss del calibro di Mariano Saracino e Francesco Domingo, detto «Ciccio Tempesta», che hanno cercato di estorcere denaro all'Agesp dopo l'uccisione del fondatore. Dal 2004 la ditta è stata gestita da Gregory Bongiorno.

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