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«Parco eolico» di Petrosino e Mazara, Comuni e ambientalisti dicono «no»

L’ultimo parere sulla realizzazione delle opere ora spetta al ministero delle Infrastrutture

MAZARA. Nessuno degli enti interessati ha intenzione di realizzare l’impianto eolico off-shore in località Mazara del Vallo-Petrosino. Dopo quelle del 5 giugno e del 16 luglio, ieri mattina presso la capitaneria di porto di Mazara, si è tenuta la terza conferenza di servizio sulla concessione demaniale al progetto del parco eolico. Parere negativo ha espresso il Genio Civile Opere Marittime, i Comuni di Mazara del Vallo e Petrosino, comitati, ambientalisti e il Movimento 5 Stelle.
I dirigenti dell'assessorato territorio e ambiente e la Soprintendenza non hanno espresso nessun parere. Adesso la decisione finale spetterebbe al Ministero delle Infrastrutture. Tra gli altri ha partecipato alla riunione anche l’onorevole Sergio Tancredi del Movimento 5 stelle, il quale ha anticipato un'azione a livello nazionale dei parlamentari grillini. Il progetto presentato dalle società Tozzi Renewable Energy, Tre spa e Bbc Power prevede la possibile installazione di 48 pale alte 190 metri ciascuna a due miglia dalla costa. Nei giorni scorsi, il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, ha inviato una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta affinché possa intervenire sulla vicenda. Ma dal comportamento assunto ieri dall’assessorato regionale la risposta è arrivata da sola. L’assessorato ha motivato che sulla parte del progetto relativa all'area marina la decisione spetterebbe al Ministero dell'Ambiente, mentre nessun parere espresso anche sui criteri urbanistici in quanto il progetto, così come affermato anche dalla Soprintendenza mancherebbe di alcuni dettagli. Fuori dai cancelli della capitaneria di porto a manifestare contro la realizzazione del parco eolico c’erano solo i componenti del comitato di Petrosino, guidato dal consigliere comunale, Luca Facciolo. Nessun referente di altri comitati ambientalisti era presente nonostante abbiano sbandierato nei giorni scorsi comunicati stampa sull’argomento.
«Continueremo a tenere alta l’attenzione e ad informare i cittadini – dice il comitato – perché abbiamo a cuore il nostro mare. Metteremo in campo, se necessario, tutte quelle iniziative contro la realizzazione del progetto. La Tozzi srl di Ravenna – aggiunge il comitato – è una multinazionale che opera a livello globale come già ha fatto in sud Africa e in sud America, andando a creare guerre civili e conflittualità locali al fine di imporre una green economy per nulla ecosostenibile. «Il progetto che stanno cercando di mettere in ballo – conclude Manuel Romeo, biologo di Petrosino – potrebbe danneggiare seriamente le catene alimentari e gli ecosistemi». Adesso la decisione finale sul progetto, acquisiti tutti i pareri necessari degli organi competenti, toccherà al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

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