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Marsala, per l’omicidio di Marino non si batte solo la pista mafiosa

Oggi l’autopsia per stabilire con precisione la dinamica che ha provocato la morte dell’uomo

MARSALA. Si muovono a 360 gradi le indagini sull'uccisione di Baldassare Marino, il 67enne operaio marsalese ucciso la notte tra venerdì e sabato in contrada Samperi da un colpo di fucile caricato a pallettoni. Un colpo sparatogli da distanza ravvicinata che gli ha squarciato il basso ventre e la coscia ma che non lo avrebbe ucciso all'istante tanto che accanto alla sua auto, una Opel Astra, sono state trovate delle tracce di sangue che fanno supporre che Marino sia stato colpito fuori dall'auto e che vi sarebbe risalito in un tentativo di fuga non riuscito.

Un delitto che, secondo la Squadra Mobile di Trapani, diretta dal vice questore Giovanni Leuci, e il Commissariato di Polizia di Marsala, guidato dal vice questore Piero Sciacca e dal Commissario Capo Carmine Massarelli, ha tutto il sapore di un delitto di mafia. Le modalità dell'agguato in campagna e il fucile caricato a pallettoni lasciano pensare proprio ad un delitto mafioso anche se non pare che ci siano, al momento, elementi probanti in tal senso. Le indagini infatti sono ancora coordinate dalla magistratura ordinaria,dal sostituto procuratore della Repubblica di Marsala Antonella Trainito. La pista mafiosa, pertanto, è soltanto una ipotesi, pur se gli elementi raccolti dagli investigatori sembrano avvalorarla,ma senza particolari elementi di certezza.
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