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Peschereccio di Mazara sequestrato a Tunisi, c’è uno spiraglio

MAZARA DEL VALLO. L'intervento dell'ambasciatore italiano a Tunisi, Raimondo De Cardona, e del governatore siciliano Rosario Crocetta hanno consentito oggi di potere ridurre da 120 mila dinari a 31 mila dinari circa la multa che la Commissione interministeriale tunisina ha fissato per il rilascio del peschereccio mazarese Pindaro sequestrato martedì scorso in acque internazionali, al limite della zona del Mammellone. La notizia è stata resa nota da Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo per la pesca Cosvap. Oggi l'ambasciatore De Carbona ha avuto a Tunisi un lungo colloquio con il ministro tunisino dell'Agricoltura e al termine è stata ridotta la multa.     
''Ringrazio - ha dichiarato Giovanni Tumbiolo - l'ambasciatore De Cardona per la lunga trattativa attuata e per avere rappresentato al governo tunisino il rapporto di amicizia che esiste da lunga data tra la Tunisia e l'Italia e in particolare con la Sicilia. Apprezzamenti li indirizzo anche nei confronti del presidente della Regione Rosario Crocetta che in questa vicenda è intervenuto personalmente''. A bordo del peschereccio Pindaro, che è bloccato al porto di Sfax, ci sono sette marittimi.

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