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Missione in Africa per i volontari di Marsala «Offriamo l’esperienza made in sicily»

MARSALA. Dalla terapia del sorriso nell’ospedale di Marsala e dalla reintegrazione siciliana dei detenuti, al sostegno dei bambini e degli ammalati in Burkina Faso: i volontari de Lisola e Verbum Caro in missione in Africa. Si tratta dell’associazione Lisola onlus che da circa quattro anni si occupa di clown therapy nell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala e precisamente nei reparti di Pediatria e Cardiologia, oltre che in alcune case alloggio per anziani. Alla missione in Africa ha preso parte anche la presidente dell’associazione Verbum Caro, Micaela Cianciolo, che, nei mesi scorsi ha realizzato a Marsala uno sportello di sostegno gratuito per gli ex detenuti e le loro famiglie, per offrire consulenza psicologica, legale e di orientamento. Ebbene i volontari marsalesi sono partiti alla volta del continente africano per offrire la loro esperienza e competenza apprese nel sociale “made in Sicily”. “Siamo in Burkina Faso – spiega Peppino Lentini de Lisola – con Padre Jean Paul Barro, parroco della parrocchia San Matteo e con Micaela Cianciolo. Questa è una delle più forti emozioni che abbiamo vissuto fino ad ora. Siamo stati in ospedale e in varie strutture sanitarie di Bobo Dioulasso, (la seconda più grande città, nella provincia di Houet, nella parte sudoccidentale del Burkina Faso, a circa 300 km dalla capitale Ouagadougou; sul fiume Houët). Qui la sofferenza, la tristezza, il dolore si leggono negli occhi. Partorire costa quanto un caffé e cappuccino, ma la maggior parte delle donne non hanno nemmeno questi soldi e sono costrette a partorire in strada”. Un viaggio nel dolore raccontato al mondo attraverso un social network. Chiunque volesse virtualmente partecipare alla missione può seguire il diario di bordo de Lisola su facebook, nella bacheca di Jean Paul Barro. “Siamo stati anche nel villaggio dei lebbrosi, allontanati e ghettizzati dall’intera società – aggiunge Valeria Vinci, presidente de Lisola –. E poi negli orfanotrofi dove abbiamo esercitato le nostre conoscenze da clown compresi i giochi con palloncini e le caramelle per tutti i bimbi e il nasino rosso che è stato conferito al vescovo”.

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