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Riserva di Capo Feto, il Wwf blocca una ruspa che eseguiva dei lavori

In corso ulteriori indagini di polizia giudiziaria per l’accertamento di eventuali responsabilità

MAZARA DEL VALLO. Bloccata una ruspa intenta a demolire parte del canneto in prossimità del faro della riserva di Capo Feto. A dare l’allarme è stato un attivista mazarese, Andrea De Simone, della locale sezione del WWF che ha chiesto l’intervento della guardia costiera, della polizia municipale e del corpo forestale. Le autorità competenti intervenute sul posto hanno proceduto a bloccare l’attività della ruspa. Rimangono attualmente in corso ulteriori indagini di polizia giudiziaria per l’accertamento di eventuali responsabilità.

“Martedì mattina – dichiara De Simone – durante l’attività di sorveglianza nella zona, ho scoperto una ruspa in prossimità del faro, intenzionata ad attività di spianamento del terreno e abbattimento della vegetazione presente. Ho allertato subito le autorità intervenute sul posto per evitare l’illecito ambientale. Sono subito intervenuti bloccando i lavori ed identificando le persone presenti. L’area è stata sottoposta a controllo per verificare se esistono autorizzazioni per effettuare i lavori. Si fa’ presente che il sito è di interesse ambientale designato con decreto del 28 giugno 2011 e precedenti, quindi una delle poche zone umide in Sicilia, catalogate come zona Ramsar insieme alle Saline di Trapani, lago Preola e Gorghi Tondi. Molto probabilmente – aggiunge De Simone – prima del nostro intervento erano già stati spianati circa 8 mila metri quadrati di terreno”. La Provincia di Trapani, negli interventi finanziati della Regione Sicilia, attraverso fondi europei, ha usufruito fino al 2009, nell’ambito del progetto “Life” ed altri progetti, di circa 4 milioni di euro. Queste somme sono state impiegate per lo smaltimento di rifiuti pericolosi (300 mila euro) e per i piani di gestione (250 mila euro). “Cosa assurda – conclude De Simone – e che all’indomani della bonifica del territorio, tutto è ritornato come prima, in quanto la gente incivile ha continuato a scaricare materiale di risulta, sfabbricidi, eternit ed elettrodomestici. Ancora oggi questi materiali si trovano sul posto e nessuno li ha ancora rimossi perché l’aria è abbandonata”. Alcuni terreni ricadenti nella zona dovevano essere acquisiti ma i proprietari si lamentano per non aver ricevuto nessuna somma per gli espropri ed alcuni di questi proprietari hanno provveduto a reimpiantare i terreni con vigne ed altre colture. Tutt’oggi la riserva di Capo Feto esiste sulla carta ma in realtà per la Regione Sicilia non esiste in quanto non ha ancora fatto il decreto per l’istituzione della riserva.

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