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Castelvetrano, in abbandono la riserva dopo chiusura della Provincia

CASTELVETRANO. C'era una volta la riserva del fiume Belice, anzi c'e' ancora, anche se di riserva naturale attualmente, dimostra ben poco.Le lamentele dei turisti fioccano.Il solito elenco fatto di incuria, sporcizia, sterpaglie diffuse e rinsecchite, sentieri al limite della praticabilita' e degrado delle spiagge.Eppure la zona in questione, chiamata anche della "Pineta" oltre ad essere una delle zone più belle del litorale castelvetranese rimane, per gli ambientalisti ,un luogo particolare dove trovano il loro habitat naturale, diverse piante tipiche della macchia mediterranea e il tanto famoso "Scarafaggio nero" scientificamente appartenente alla famiglia dei coleotteri scarabeidi, e super protetto dai naturalisti. I turisti se lo vedono transitare tra i piedi, senza fastidio. Trovano invece da ridire sulla mancanza assoluta di servizi igienici, pochissimi cestini, passerelle divelte e mancanza di indicazioni."E' un luogo bellissimo-afferma-Roberto Pepe- giovane turista di Milano- mi chiedo come possa vivere un simile degrado, con un mare stupendo a due passi". Le parole del turista milanese, vengono condivise da tanti altri frequentatori. Il problema della gestione della riserva si pone da diversi anni e adesso, con l'imminente chiusura della Province, Ente preposto fin ora alla tutela, chi governera' questi territori?. Negli anni passati, anche se con il contagocce, la societa' Megaservice su disposizione della Provincia regionale di Trapani interveniva, sia per la manutenzione ordinaria che per lavori di discerbatura verificati dal diligente ispettore Roberto Fiorentino. Adesso la Megaservice e' in liquidazione e la Provincia tra poco chiude, e la zona vive uno stato di pericoloso abbandono. Fatte salve le attivita' manutentive espletate dai vari lidi presenti sulla spiaggia il resto e' affidato alle mani di madre natura.Ma quest'ultima , la natura appunto,poco puo' fare contro chi butta rifiuti in ogni dove, o evita le limitazioni presenti all' ingresso e scorrazza per i sentieri ,con motori di grossa cilindrata o peggio ancora 'fuma in mezzo alle piante secche.La zona necessita di continui controlli.Molti frequentatori della riserva lanciano un appello alle autorita' affinche' si intervenga.Adesso la parola, passa alla Regione Siciliana.

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