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Mazara, parte il fermo biologico: per trenta giorni barche in porto

TRAPANI. Ad agosto la marineria di Mazara effettuerà il riposo biologico. Durerà 30 giorni e gli armatori potranno scegliere se iniziare il 5 oppure il 10. Il provvedimento regionale, sulla base del decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro Nunzia De Girolamo, di interruzione temporanea dell'attività di pesca è stato in discussione presso il Consiglio regionale della Pesca che ha fissato le date. In Sicilia le imbarcazioni si fermeranno dal 1 ottobre al 30 ottobre, escluse però le marinerie di Lampedusa, in cui il fermo è previsto dal 1 al 30 settembre e di Mazara che, come abbiamo detto il fermo inizierà tra il 5 ed il 10 agosto. "Rispetto allo scorso anno - dice Tommaso Macaddino, della Uil pesca della provincia di Trapani - non è cambiato nulla, tranne che la marineria mazarese si è impoverita ancor di più per le dismissioni di pescherecci. Il fermo, tra l'altro, per come è congegnato rappresenta un ristoro per armatori e marittimi perché a questo fermo non partecipano le marinerie del Nordafrica che in qualsiasi periodo dell'anno continuano a pescare. Quindi, mentre le imbarcazioni mazaresi si fermano, le altre, quelle tunisine, libiche, egiziane ed algerine, continuano regolarmente a pescare in quei banchi dove vanno anche i pescatori di Mazara. Occorre un intervento dell'unione europea che stabilisca accordi ben precisi per mettere ordine e fare ritornare pescoso il mare Mediterraneo". Macaddino ricorda anche che ancora non è stato pagato nemmeno il fermo biologico del 2012 "perché il governo centrale non ha disponibili le somme necessarie". I pescherecci mazaresi che dovrebbero usufruire del contributo saranno una cinquantina, rispetto ai 90 di qualche anno fa. Gli armatori riceveranno un contributo di circa 12- 13 mila euro, mentre ad ogni marittimo , attraverso la cassa integrazione in deroga, spetteranno circa 800 euro, cioè il 70 per cento della busta paga. Le somme vengono pagate direttamente dall'Inps mentre una volta il pagamento avveniva in maniera farraginosa e spesso si perdevano mesi se non anni per incassare il contributo. Oggi si potrebbe pagare velocemente ma le somme disponibili per il 2012 non ci sono e chissà , quindi, quando armatori e marittimi incasseranno il contributo dell'Inps.
"La situazione - dice Macaddino - è gravissima. La marineria mazarese rischia di chiudere i battenti se non ci saranno interventi salutari da parte del governo centrale e dell'Europa. Dal governo regionale, mi pare, che non ci siano stati provvedimenti che possono disegnare una inversione di tendenza. Eppure è una regione a statuto speciale che può legiferare sulla pesca".

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