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Trapani, i cittadini saranno risarciti dei danni: il Comune condannato dal Tribunale

TRAPANI. Il Comune è stato, definitivamente, riconosciuto colpevole dei danni subiti da 14 cittadini di Salinagrande a seguito dello straripamento del torrente Verderame nel novembre del 2003. La vicenda, infatti, si è trascinata per dieci anni fra le varie udienze e due gradi di giudizio. Ed adesso a Palazzo D'Alì, in seguito alla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sono stati impegnati quasi 13 mila euro da corrispondere ai cittadini i quali, in occasione della citazione, avevano anche presentato le fatture dei lavori che erano stati eseguiti nelle loro abitazioni o fondi di proprietà a causa dello straripamento del torrente.


I 14 cittadini, difesi dall'avvocato Mauro Genovese, avevano intrapreso un'azione giudiziaria rivolgendosi al Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche per la Sicilia contro il Comune, la Provincia e l'assessorato regionale ai Lavori Pubblici, sui quali subito si erano abbattute le ire degli abitanti della frazione responsabili, secondo gli stessi, di non aver effettuato i lavori necessari per evitare lo straripamento del torrente con le prime piogge. Proprio come avvenne in quella circostanza. Il loro obiettivo era di accertare e far dichiarare la responsabilità delle varie amministrazioni per i danni conseguenti allo straripamento del Verderame e, conseguentemente, condannare le stesse amministrazioni al risarcimento dei danni patrimoniali subiti.


La prima sentenza è arrivata nel 2009 ed il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche per la Sicilia ha condannato l'assessorato regionali ai Lavori Pubblici ed il Comune a corrispondere ai cittadini la sorte capitale e le spese processuali. Il Comune, però, ha deciso di appellare la sentenza dinanzi il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche il quale, però, ha rigettato il ricorso, condannando, definitivamente, l'amministrazione di Palazzo D'Alì al pagamento delle somme nei confronti dei quattordici cittadini i quali, adesso, finalmente potranno ottenere il risarcimento che la legge ha ritenuto loro dovuto.

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