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Ospedale di Mazara, ritarda l’inizio dei lavori: ma i medici continuano a lavorare

È stato assicurato che l’Abele Ajello avrà tutti i reparti compresa la radioterapia

MAZARA. I mazaresi, da oltre un anno, sono senza ospedale. Sembra un tempo senza fine quello della ristrutturazione del nosocomio per la quale sono in ballo 32 milioni di euro, finanziati dalla comunità europea attraverso l'assessorato regionale alla sanità che, in quel periodo, era guidato dall'assessore mazarese, Massimo Russo. Ma i lavori devono avere termine entro dicembre 2015 altrimenti i soldi saranno dirottati altrove. Ed il rischio di perderli c'è perché è dal 27 maggio scorso che è iniziata la storia dei reclami e dei contro reclami. Il destino della ristrutturazione dell'ospedale "Abele Ajello" , infatti, si discute, da mesi, dentro l'aula del tribunale perché le ditte contendenti per l'appalto portano avanti le proprie ragioni mentre i tempi per l'inizio dei lavori si allungano incredibilmente. Da qualche giorno l'Asp di Trapani gioca su due tavoli. Considerato che l'8 agosto è prevista l'udienza presso il tribunale di Trapani in cui si discuterà del reclamo della ditta Sigenco di Catania contro la risoluzione da parte dell'Asp del contratto di appalto perché i lavori non sono iniziati dopo la consegna dei lavori, l'Asp ha avviato le fasi per contrattualizzare la seconda ditta in graduatoria, la Conscoop di Forlì che ha accettato di cominciare i lavori alle stesse condizioni contrattuali della Sigenco. Gli interrogativi restano. E se la Sigenco dovesse vincere il ricorso? Sarebbe scartata l'azienda di Forlì che non sappiamo però se, in un secondo momento, sarebbe intenzionata a presentare, magari, un ulteriore ricorso. Se invece la Sigenco dovesse perdere il ricorso, la Conscoop sarebbe nelle condizioni di iniziare subito i lavori considerato che la fase preparatoria del nuovo contratto con l'Asp è quasi pronto. Tra i mazaresi c'è molto pessimismo ed alcuni ritengono che l'ospedale non riaprirà più e resterà soltanto l'area di emergenza che si trova in via Livorno. Dall'Asp assicurano che questo pericolo non c'è e ribadiscono che al termine dei lavori il nosocomio avrà quasi tutti i reparti compresa la radioterapia. In particolare si prevede un'area di emergenza quindi pronto soccorso, radiologia, anestesia analisi cliniche, chirurgia oncologica con l'urgenza chirurgica, radioterapia, ambulatori vari, forse la cardiologia. Intanto l'ospedale, i cui cancelli sono chiusi dalla fine di gennaio, è incustodito e viene visitato da ladri e da vandali. L'ultimo caso nei giorni scorsi allorchè la polizia ha sorpreso un uomo di 44 anni mentre stava portando via quattro matasse di cavi di rame, equivalenti a 100 chilogrammi, che stava trasportando sul suo mezzo. L'uomo, per entrare, aveva scardinato una porta d'ingresso che dal seminterrato porta ai piani superiori.

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