Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Campobello, nelle villette dei mafiosi due centri per ex tossicodipendenti

CAMPOBELLO DI MAZARA. Due dei quattro immobili confiscati alla mafia e oramai facenti parte del patrimonio comunale sono stati affidati. La commissione, presieduta dal segretario generale Antonino Scianna, ha provveduto all’affidamento di una delle due villette di via Milano nella frazione di Tre Fontane e del centro di contrada Campana (sulla strada Campobello-Torretta Granitola). Il primo è stato affidato alla cooperativa “Il Faro” di Messina che lo utilizzerà per un progetto che riguarda il recupero di tossicodipendenti. Il centro di contrada Campana (dove operò per alcuni mesi l’Aias-Csr) è stato, invece, affidato alla cooperativa “La svolta per la rinascita” di Campobello di Mazara. Quest’immobile sarà utilizzato come centro per l’ascolto per tossicodipendenti. Tutte due gli affidamenti sono a tempo indeterminato. Non sono stati affidati, invece, gli altri due immobili che erano inseriti nel bando pubblico: il primo piano della casa di via CB 35 e la seconda villetta di via Milano. Dei sette progetti arrivati in Comune (presentati da altrettanti cooperative e associazioni) nessuno è stato preso in considerazione proprio per questi due immobili, per i quali - assicurano dal Comune - sarà rifatto un nuovo bando. Intanto il comandante Ficili ieri ha ribadito la notizia della revoca da parte della commissione straordinaria del comodato dell’immobile nato su un terreno confiscato alla mafia in contrada Balatelle, a Tre Fontane, che era affidato all’associazione “Al Falaq”. La volontà della commissione straordinaria è quella di utilizzarlo per sperimentazioni in agricoltura dopo la stipula di una convenzione con la facoltà di agraria dell’Università di Palermo. Intanto sono in corso i lavori di recupero e sistemazione del fabbricato presso il fondo agricolo di contrada Campana-Cusa a Campobello di Mazara i lavori, con somme erogate dal Ministero dell’Interno tramite i fondi Pon Sicurezza. I lavori, per complessivi 233 mila euro, riguardano la realizzazione della recinzione del fondo agricolo e la ristrutturazione del magazzino attualmente abbandonato. Proprio in quel terreno (confiscato al boss defunto Nunzio Spezia e passato al patrimonio del Comune), qualche anno addietro, fu realizzata una raccolta straordinaria di limoni da destinare alla Caritas, alla quale parteciparono cittadini, amministratori e politici. A lavorare nel cantiere è l’impresa «Omnia srl» di Mazara del Vallo che ha vinto la gara d’appalto espletata al termine dell’iter che era stato avviato qualche anno addietro con la richiesta del finanziamento. Attualmente il fondo agricolo (con ulivi e alberi di agrumi) è affidato alla «Fondazione San Vito Onlus». Sul fronte dei beni confiscati, entro un mese si definirà l’iter per il passaggio al patrimonio del Comune di altri beni confiscati a persone condannate del paese. Si tratta di una villetta a Tre Fontane, di un’attività commerciale a Campobello di Mazara e poi di beni agricoli: terreni e casolari.

Caricamento commenti

Commenta la notizia