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Raccolta firme per salvare la Catalano: "Lasciateci almeno il nome della scuola"

Dal nuovo anno scolatico sarà assorbita dal «Livio Bassi». Studenti e prof lottano per la denominazione

TRAPANI. Un appuntamento di fine anno con musica dal vivo e «pane cunzato» sabato sera, alla scuola media Simone Catalano: ma è stata una festa dall'amaro retrogusto. Perché alunni ed ex alunni, hanno anche raccolto firme affinché la «Catalano», che presto sarà accorpata all'istituto comprensivo «Livio Bassi», mantenga l'originaria intestazione.
È a causa di una norma che scuole come questa, con meno di 600 iscritti, hanno perduto l'autonomia e la loro «direzione» è stata affidata in reggenza, al dirigente di un'altra scuola. Poi l'Ufficio scolastico provinciale ha predisposto un piano di dimensionamento che prevede l'accorpamento tra circoli didattici e scuole secondarie di primo grado, che diventano così, istituti comprensivi. Perciò, la storica scuola di via Marinella sarà aggregata alla «Livio Bassi» e dovrà probabilmente rilevarne anche il nome. È un eroe valdericino, il tenente pilota Simone Catalano, morto durante un'azione bellica nel giugno del 1940 e alla cui memoria fu conferita la medaglia d'oro al valore militare.
«Siamo tristi — spiega l'alunno Giuseppe Strazzera — il nome rappresenta l'entità che questa scuola è sempre stata, cancellandolo, si distruggerà anche il motivo della dedica a Simone Catalano. Sarà come riprendersi indietro un dono: non si fa». Un'altra studentessa, Ottavia Pontillo, aggiunge: «Sarebbe più corretto associarlo a quello di Livio Bassi».
Una sfilza di ex alunni ormai adulti, e docenti di vari istituti cittadini, si sono alternati alla firma. Questi i commenti, Paola Pinco: «Sono venuta appositamente perché ho frequentato la Catalano negli anni '70, non si può cancellare così una scuola». Gianpiero La Luce, vice preside dell'istituto Magistrale: «La cancellazione del nome agevola l'oblio di una storia. Si fa di tutto per recuperare la tradizione, così la si elimina». Vitina Augugliaro: «Insegno qua da 34 anni e sto per andare in pensione, con la perdita del nome, pare che tutto si annullerà». Elena Avellone: «Di questa scuola sono stata alunna, figlia di docente, e dal '91 io stessa docente, In questo atrio si allenavano gli atleti gloria della Città, qui si sono formati tanti valorosi professionisti e al suo nome si abbina un mondo di formazione solida e aperta all'innovazione». Marcella Cusumano: «Insegno qui dal 1982, dalla prima supplenza al tempo della professoressa Spanò, che indossava e faceva portare agli alunni, un grembiule nero, ma che mi ha accolto con l'umana ospitalità, che resta un nostro valore».
Antonella Perrone: «Spero che anche in questa nuova realtà che ci si prospetta, come istituto comprensivo nel centro storico, sia motore di crescita per tutti». Sono intervenuti, tra gli altri, la nipote di Simone Catalano, Anna Catalano, i dirigenti scolastici Giuseppe D'Aloisio ed Enrico Porracchio.

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