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Boscaglia, il futuro del mister vincente: «Io voglio restare, la società mi vuole»

Il tecnico, il presidente Vittorio Morace e il direttore sportivo Daniele Faggiano non si sono ancora seduti al tavolo della trattativa

TRAPANI. Da parte mia c'è la volontà di restare, da parte della società quella di confermarmi e, quindi, non credo che ci saranno problemi». Il tecnico del Trapani Roberto Boscaglia ricorre al classico «due più due fa quattro» per rispondere alla domanda circa la sua riconferma. Il contratto del tecnico è in scadenza ma la storica conquista della serie B avvenuta sotto la sua gestione (con lui sulla panchina granata, sono state tre le promozioni negli ultimi quattro anni, per quanto una, quella dalla D alla Seconda divisione, "a tavolino") dovrebbe fare scattare quell'opzione per un nuovo accordo biennale che risale al periodo più difficile dello scorso anno quando il Trapani, dopo una splendida cavalcata in testa alla classifica che aveva fatto ritenere scontata la promozione in serie B, vedeva, invece, il traguardo svanirgli all'orizzonte. Materialmente, però, tecnico, presidente Vittorio Morace e direttore sportivo Daniele Faggiano non si sono ancora seduti ufficialmente al tavolo della trattativa o dell'accordo.
«Abbiamo rinviato tutto alla fine dei festeggiamenti per la promozione (cosa che è avvenuta sabato sera in piazza Vittorio Emanuele con un mega-evento, ndr) - dice il direttore sportivo Daniele Faggiano - e prima c'era da tenere alta la concentrazione sulla Supercoppa di Lega Pro». Il trofeo, in palio tra le due vincitrici dei gironi di Lega Pro, Trapani e Avellino, è finito nelle mani degli irpini. «Il mister, comunque, ce lo teniamo stretto», si era lasciato sfuggire il diesse granata prima che si disputasse la finale di ritorno della Supercoppa. Evidentemente si riferiva a quei "contatti non ufficiali" che erano stati già presi con Boscaglia e che il mister gelese ammette vi siano stati. «Abbiamo parlato - dice, infatti - ma in maniera informale». In settimana (forse già oggi e comunque entro mercoledì) l'incontro decisivo, anche perché sul fronte dei rinnovi dei giocatori, ma soprattutto su quello degli indispensabili ingaggi per la serie B, vi sarà da lavorare parecchio.
Per quanto riguarda i giocatori, tutto dipende dal programma condiviso tra società e tecnico che nascerà contestualmente al pressoché certo rinnovo di Boscaglia. «In ogni caso - aggiunge Faggiano - è parto di pura fantasia l'accostamento del nome del nostro tecnico al Palermo». Il direttore sportivo è sotto contratto con la società granata fino al 30 giugno 2014 perché quando è arrivato a Trapani, a fine ottobre dello scorso anno, dopo avere lasciato la "corte" del suo "mentore" Giorgio Perinetti, ha firmato, di fatto, un biennale. La B la conosce come le sue tasche, avendola vinta un paio di volte, con il Bari ed il Siena. «Un campionato difficilissimo, e non solo perché molto lungo - afferma - nel quale se vinci tre partite ti ritrovi catapultato in alto, ma se ne perdi due di fila finisci con l'essere risucchiato sul fondo. Per questa ragione vogliamo fare le cose per bene. La serie B non è, per noi (e dicendo noi intendo parlare non solo per mio conto ma per quello del comandante Vittorio Morace e del direttore generale Anne Marie Collart Morace) un punto di arrivo e basta. Non vogliamo fare la fine dei nostri amici del Gubbio, della Nocerina e della Pro Vercelli che sono tornati subito in Prima Divisione. Il primo obiettivo deve essere quello di consolidare la categoria e, d'intesa con il tecnico, dobbiamo lavorare questa in direzione, utilizzando al meglio le risorse che la società ci metterà a disposizione. Non avrebbe senso, per esempio, prendere un grandissimo attaccante se ne conseguirebbe l'impossibilità di ingaggiare anche un grande difensore. Le risorse che avremo saranno certamente importanti, ma dovranno essere utilizzate con raziocinio perché non c'è chi non veda che il comandante Morace non debba essere scoraggiato. Senza di lui - conclude Faggiano - sarebbe la fine».

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