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Nubia, acqua sporca dal dissalatore: protesta dei sindaci

TRAPANI. Hanno manifestato con in mano delle bottiglie d’acqua di colore giallastro e pezzi di tubature arrugginite e piuttosto malconce. I sindaci di Erice, Buseto, Custonaci e Paceco, i comuni del tutto dissalatore dipendenti, ieri mattina si sono dati appuntamento davanti il Tribunale per rivendicare il diritto all’acqua e chiedere un servizio idrico efficiente. Gli amministratori locali sono tornati a contestare i continui fermi del dissalatore, mettendo sotto accusa la Regione. La protesta si sta adesso spostando nelle aule giudiziarie.
Il Tribunale ha infatti accolto il ricorso presentato dall’amministrazione di Erice per accertare la qualità dell’acqua e la condizione della rete idrica. «Dai rubinetti esce acqua di colore giallastro – ha affermato il sindaco di Erice Giacomo Tranchida – caricata anche dei residui di ruggine che si formano dentro le condutture. Per questo motivo, in diverse zone del territorio comunale, resta in vigore l’ordinanza di non potabilità. L’erosione delle condutture, ed il conseguente danneggiamento delle stesse, è causata anche dall’aggressività chimica dell’acqua». Ed a prova di quanto sostenuto, ieri gli amministratori ericini hanno portato davanti le scalinate del Palazzo di Giustizia dei pezzi delle tubature della rete idrica e bottiglie di acqua gialla. Presenti alla mobilitazione anche diversi consiglieri comunali ed assessori, ad iniziare dal presidente dell’assemblea della Vetta Ninni Romano. Hanno raccolto l’invito lanciato la scorsa settimana da Tranchida i sindaci di Buseto Palizzolo, Custonaci e Paceco Luca Gervasi, Mario Pellegrino e Biagio Martorana. Adesso va prendendo piede l’ipotesi di promuovere una class action contro la Regione per chiedere il risarcimento dei danni. A riguardo Tranchida ha invitato i cittadini ad inserirsi nella azione giudiziaria attraverso le associazioni di consumatori e le organizzazione economiche. «Tramite l’avvocato Vincenzo Maltese – ha fatto sapere il primo cittadino – abbiamo chiesto di nominare un tecnico giudiziario per accertare le responsabilità ed i danni causati dal dissalatore». Ieri mattina i sindaci hanno anche incontrato il presidente del Tribunale di Trapani Roberto De Simone, portando, simbolicamente, una bottiglia di acqua provenienti dalla rete idrica. L’esperto è stato già nominato ed il prossimo 7 giugno si presenterà al Palazzo di Giustizia per prendere visione dei quesiti posti nel ricorso ed iniziare quindi il lavoro necessario per procedere alla perizia. (*mato*)

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