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TRAPANI. Un nuovo stadio per ospitare le partite del Trapani. Il «Provinciale» è, ormai, obsoleto e per adeguarlo si andrebbe incontro ad una spesa eccessiva. Così il sindaco Vito Damiano lancia l’idea del nuovo stadio comunale da realizzarsi attraverso l’utilizzo di fondi privati e che verrebbe, successivamente, annesso al patrimonio comunale. Per questo motivo il primo cittadino ha deciso di dare mandato al settore Urbanistica del Comune di individuare un’area dove poter realizzare l’impianto.
«La realizzazione di un nuovo stadio di calcio, moderno e funzionale — afferma l’amministrazione in una nota ufficiale — è fondamentale sia in previsione delle ricadute economiche e sociali che deriveranno dalla presenza del Trapani calcio in serie B, grazie alla quale l'immagine della città verrà promossa su tutti i media nazionali generando un ulteriore impulso allo sviluppo turistico del territorio. Ma soprattutto per far sì che la città sia dotata di una struttura in grado di soddisfare le esigenze della collettività trapanese e per ospitare eventi di valenza nazionale ed internazionale».
L’idea del sindaco, pertanto, è quella di individuare nel Piano regolatore generale una zona nella quale poter far sorgere l’impianto e, pertanto, non nel centro urbano. Una struttura che, in ogni caso, pur non essendo avveniristica, possa essere adeguata ad eventuali future esigenze in poco tempo e con spese non eccessive e che, poi, durante il periodo estivo possa anche ospitare manifestazioni di altro tipo come i concerti o possa fungere come punto di ritrovo per la protezione civile in caso di emergenze.
Il primo cittadino è giunto a questa idea in considerazione del fatto che «gli investimenti necessari per dotare lo stadio Provinciale dei requisiti necessari per disputare partite del campionato di serie B, in linea con le direttive della Figc» dovrebbero essere ingenti e «viste anche le difficoltà a reperire i fondi a causa dell'ormai prossimo scioglimento della Provincia».
Lo stadio di contrada Raganzili, infatti, «è ormai obsoleto, l'inaugurazione risale al 30 ottobre del 1960, ed andrebbe ampliato e riqualificato con ingenti investimenti e continui accorgimenti infrastrutturali. Va sottolineato, inoltre, il futuro incerto della gestione della struttura in termini di competenze e fruibilità. L'impianto, infatti, è ubicato nel territorio di Erice ma è di proprietà della Provincia che il 31 dicembre prossimo verrà sciolta».

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