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Salemi, «case ad un euro»: progetto ridimensionato

I tecnici continuano a lavorare sull’iniziativa ma le abitazioni non sono migliaia

SALEMI. Il comune di Salemi sta continuando a portare avanti il lavoro che potrà consentire di concretizzare il progetto “Case a un euro”, aldilà dell’impatto mediatico che l’iniziativa ha avuto da quando è stata lanciata, e cioè nell’ estate del 2008. «Non è un argomento di cui ci piace parlare- dichiara il prefetto Leopoldo Falco, presidente della commissione straordinaria che gestisce l’Ente dal mese di aprile dello scorso anno- perché si presta a polemiche che vorremmo evitare. Il Comune sta continuando a lavorare». A tal proposito il lavoro dell’Ente si articola in due fasi: la prima prevede una ricognizione del proprio patrimonio catastale; l’altra l’individuazione in seno allo stesso di unità immobili di interesse che consentano l’amministrazione. Per quanto concerne la prima fase, il compito è stato affidato ai dipendenti del Comune, Nino Palermo e Gino Caradonna, che sono supportati dall’ufficio tecnico. La ricognizione catastale servirà all’Ente per venire a conoscenza del proprio patrimonio. «L’ingegnere Giuseppe Placenza dell’ufficio tecnico- aggiunge il prefetto Falco- ci ha trasmesso un elenco delle proprietà ricognite in precedenza». Da segnalare che di numerosi immobili acquisiti o da acquisire rimarrebbe solo il sito, infatti molto di loro dal punto di vista strutturale non esistono più. Ecco perché il secondo passo e cioè l’individuazione degli immobili di interesse che possano consentire l’ amministrazione. In merito il presidente della commissione straordinaria sottolinea: “ Gli immobili carini ci sono ma sono sparsi e riguardano solo poche unità. Li vogliamo trovare e affidarli, in parte, in gestione alle associazioni locali, ed il resto venderli. In questo contesto s’inserisce il progetto “Case a un euro”. Il Comune non ha centinaia di immobili da vendere. Non ci sono migliaia di richieste pervenute all’Ente per l’acquisto di case nel centro storico”. In merito a quest’ultimo punto, qualche anno fa si diceva ci fossero 10mila richieste provenienti da ogni parte del globo. Ciò ebbe un impatto mediatico non indifferente, ma i “muratori a lavoro” non si sono mai visti ed il centro storico non si è né ripopolato né è rinato. Ora la priorità è quella di intervenire per mettere in sicurezza alcuni fabbricati che rischiamo di mettere in serio pericolo l’incolumità di residenti e passanti.

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