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Castelvetrano, cumuli di tv a fuoco Nube irrespirabile nell’ex aeroporto

Scatta il botta e risposta tra Comune e Regione su chi abbia la responsabilità della bonifica

CASTELVETRANO. Una «nube tossica» mette in fuga i visitatori dell’azienda agricola di Gianfranco Becchina alle spalle dell’ex campo di aviazione. Lo stesso imprenditore si è recato immediatamente sul posto dopo l’avvistamento di una colonna nera e irrespirabile di fumo che, favorita dal vento di scirocco aveva invaso la sua azienda. Lì il lettore ha scoperto che erano state date alle fiamme decine di vecchie carcasse di televisori. Sul posto i Vigili del fuoco che hanno spento l’incendio, e la squadra di Tutela Ambientale del Comune. La sorpresa è stata tanta quando si è scoperto che ignoti avevano, nel raggio di cento metri, accatastato piccoli cumuli di televisori,probabilmente per bruciarli, senza dare nell’occhio. Lungo la strada sterrata perimetrale, dove sono stati trovati i televisori, anche carcasse di vari elettrodomestici. Il fumo è molto pericoloso soprattutto perché il tubo catodico dei televisori contiene sostante altamente inquinanti, soprattutto se dati alle fiamme. Bisognerebbe capire chi ha dismesso tutti questi apparecchi, se si tratta di una ditta che aggiusta vecchi apparecchi o di un individuo che ha caricato gli elettrodomestici in più centri di riparazione e li ha scaricati tutti, probabilmente nelle ore serali, senza contattare la Belice Ambiente preposta per il ritiro di vecchi elettrodomestici. Si apprende che l’Ufficio Tutela Ambientale del Comune per più di tre volte ha fatto bonificare l’area di contrada Fontanelle, invasa da vere e proprie discariche anche di amianto. Intanto continua il «balletto delle responsabilità» su chi deve intervenire, tra Comune e Regione,visto che si tratta di un’area di un ex aeroporto militare. L’area è di oltre 110 ettari. È stata l’Autorità militare del Ministero a consegnarla all’Agenzia del demanio regionale il 29 luglio del 2010. Il responsabile del settore della Polizia municipale Salvatore Macaluso dichiara che a provvedere alla bonifica «è il Demanio regionale», già investito per la soluzione del problema. «Il suo direttore - continua Macaluso - rimanda invece al sindaco l’onere della bonifica. Oggi o si provvede a pulire e a rimuovere le tonnellate di rifiuti di ogni genere o si dovrà provvedere al sequestro dell’intera area. Un’ipotesi rafforzata da una sentenza della Cassazione del 2004 in materia di rifiuti in aree demaniali: «potrebbe essere anche il Comandante dei Vigili Urbani ad effettuare un sequestro preventivo dell’area». A giorni dovrebbe esserci un incontro tra il direttore del Demanio regionale, che si è reso disponibile, e l’Amministrazione comunale. 

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