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Alcamo, cadono pezzi dalla Badia

La chiesa è da anni oggetto di attenzione poiché le sue parti esterne sono pericolanti

ALCAMO. "La via Girolamo Caruso da quasi un mese è chiusa, mentre continuano a cadere pezzi di prospetto dalla Badia Nuova. E' stato lasciato uno stretto spazio per consentire il passaggio dei pedoni. Soprattutto noi che abitiamo in questa zona abbiamo paura perché persiste, oltre al disagio per la chiusura della strada, il pericolo che i grossi pezzi d'intonaco e di cornicioni che si vanno staccando ci finiscano addosso quando rincasiamo o quando usciamo da casa. Inoltre, qui vicino c'è una palestra e i ragazzi che la frequentano rischiano continuamente nei momenti in cui percorrono questo tratto".La denuncia giunge alla Redazione del Giornale di Sicilia dal lettore Giuseppe Grimaudo, il quale abita proprio nella via Caruso, nel cuore del centro storico di Alcamo. La Badia Nuova, nota anche come chiesa di San Francesco di Paola, il cui prospetto ovest si affaccia su tale strada, è da anni oggetto di attenzione poiché le sue parti esterne sono pericolanti, anche nella via Commendatore Navarra dove si trovano la facciata e l'ingresso della chiesa. Le autorità competenti hanno transennato le aree a rischio, in attesa che si possa intervenire per la messa in sicurezza. La situazione è precipitata lo scorso 25 marzo, in un pomeriggio di forte vento e pioggia, con il crollo di pezzi di prospetto che hanno danneggiato un'autovettura. Nessun ferito, per fortuna. La chiesa, di rara bellezza al proprio interno, custodisce una pittura di Pietro Novelli e figurazioni allegoriche di Giacomo Serpotta."La chiesa - riferisce l'assessore comunale ai Lavori pubblici Gianluca Abbinanti - è proprietà del Fec (Fondo edifici di culto), curato dalla Prefettura di Trapani già avvisata ad intervenire nel 2011, quando ci fu la prima caduta di calcinacci. Altra letterà partirà lunedì (oggi per chi legge, ndr). Proporremo - conclude Abbinanti - un protocollo d'intesa tra Prefettura, Curia e Comune per cercare di risolvere il problema".

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